di Celeste Ansaldi
A volte, da un progetto di vita naufragato, possono nascere le giuste basi per costruire un futuro migliore. É successo a questo al gruppo musicale ” Sierra Leone Refugee All Stars”. La Sierra Leone è stata teatro di una sanguinosa guerra civile, dal 1991 al 2002. I primi componenti del gruppo si incontrano proprio durante il conflitto quando, costretti alla fuga, si rifugiano in un campo profughi in Guinea. Qui, spinti da un forte bisogno di rinascere e di mandare un forte messaggio di speranza alle vittime dell’esodo, iniziano a suonare insieme, con i pochi strumenti donati dai volontari. La loro musica raggiunge molti campi profughi delle zone limitrofe, fino al giorno in cui 2 registi, Bamker White e Lach Niles, si imbattono nella loro storia e decidono di raccontarla in un documentario.
Gli anni passano, e i “Sierra Leone Refugee All Stars” tornano finalmente in patria dopo il conflitto. A loro si aggiungono gli ultimi componenti del gruppo e, finalmente nel 2006, vede la luce il loro primo album, Living Like a Refugee. Questo primo album raccoglie le canzoni più applaudite durante i loro viaggi tra i rifugiati. Il messaggio e la musica dei “Sierra Leone Refugee All Stars” raggiungono le platee di tutto il mondo, in Asia, Europa e America.
Il gruppo è ormai arrivato a produrre il terzo album, intitolato Radio Salone, dal nome della Sierra Leone nel linguaggio nativo Krio.
Un ottimo esempio di come una passione possa, talvolta, salvare la vita.
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