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Archivio Author: Adele Manassero

Corso online gratuito di Amnesty International sui diritti dei rifugiati

Aperte le iscrizioni del corso online di Amnesty International sui diritti dei rifugiati, rivolto a tutti e gratuito. Da metà settembre, Amnesty International ha aperto le iscrizioni ad un corso online gratuito sui diritti dei rifugiati. I posti sono illimitati, la finalità infatti è quella di raggiungere il maggior numero di persone e aiutarle a dotarsi degli strumenti per difendere e promuovere i diritti dei rifugiati. Il corso avrà la durata di tre settimane per un impegno di 3-5 ore alla settimana e sarà aperto per 12 mesi a partire dal 16 novembre 2016 al 19 novembre 2017. Sarà disponibile in inglese, francese e spagnolo. Chiunque può iscriversi sulla piattaforma di e-learning, studente o meno, in solitaria o in gruppo. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione su richiesta. I temi affrontati saranno nello specifico: un’introduzione ai diritti dei rifugiati e al concetto di protezione internazionale; le ragioni di fuga dai rispettivi Paesi e condizioni di vita; il ruolo del governo nella protezione dei diritti dei rifugiati; e infine quale ruolo ognuno di noi può giocare per far sì che questi diritti siano assicurati e rispettati. La didattica del corso promuove in particolare l’apprendimento attivo e l’interazione tra i partecipanti sparsi in tutto il mondo, per favorire così la crescita di una comunità globale che dal basso rispetti e diffonda i diritti umani, qui declinati come diritti dei rifugiati.

Le Università italiane per gli studenti rifugiati

Alcune Università italiane hanno previsto per l’anno accademico 2016-2017 borse di studio e agevolazioni per studenti titolari di protezione internazionale o umanitaria.

Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo. Erri De Luca

Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo – di Erri De Luca – Feltrinelli – Milano 2014 (2005) – pp. 96 “Solo andata” è un poema epico che racconta, come solo Erri De Luca sa fare, la traversata del Mediterraneo di un gruppo di persone in fuga dal loro Paese. Il suo tipico linguaggio ruvido evoca strazianti scorci del viaggio, uno dei molti, in cui morte, paura, dolore, pazienza, silenzio e speranza si amalgamano e si fondono alle acque del mare. La concretezza delle immagini (“Gli altri seguono il tallone che precede, / il viaggio a piedi è una pista di schiene“) coglie impreparato il lettore che viene istantaneamente catapultato sulla scena. Poco più avanti, sembra quasi di percepire il mare “a carezzare i piedi” bruciati e consumati dal deserto. Un nodo alla gola e il viaggio inizia. Come in molti racconti di sbarcati vivi, in uno stralcio dal “Racconto di uno” si legge: “Non c’è spazio di stendersi, appoggiati di spalla piove senza riparo, stringiamo la lana dei mantelli. Notte di pazienza, il mare viaggia verso di noi, all’alba l’orizzonte affonda nella tasca delle onde. Nel mucchio nostro con le donne in mezzo un bambino muore in braccio alla madre. Sia la migliore sorte, una fine da grembo, lo calano alle onde, un canto a bassa voce. Il mare avvolge in un rotolo di schiuma la foglia caduta dall’albero degli uomini.“ Una scena archetipo che mostra tutta l’assurdità e la tragedia umana che si ripete ad ogni viaggio. “Morire senza

UNITED for Intercultural Action lancia la campagna #LifeSeekers

Il 17 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato a Budapest, UNITED for Intercultural Action ha lanciato la campagna #LifeSeekers. “Non siamo tutti #LifeSeekers (#RichiedentiVita)?“ In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, UNITED for Intercultural Action ha lanciato la campagna #LifeSeekers, ovvero #RichedentiVita: che siamo o meno “Richiedenti Asilo”, siamo comunque tutti “Richiedenti Vita” in questo momento storico di profonda crisi economica. L’obiettivo della campagna è quello di invitare le persone a pensare in modo diverso, sfatando i falsi miti su immigrazione e rifugiati come unici responsabili dei problemi sociali e delle sfide attuali. “L’Europa è piena… di case vuote!”, recita una delle “storie” della campagna. Nel tentativo di decostruire una delle narrative prevalenti che vorrebbe farci credere che in Europa non ci sia posto (anche fisico) per nuovi arrivati, UNITED fornisce alcuni dati contrari: “in accordo con i dati dei censimenti condotti in Europa nel 2011, ci sono almeno 15,8 milioni di case vuote verificate in Europa; in altre parole, ci sono abbastanza case vuote in Europa per accogliere tutti i richiedenti asilo arrivati in Europa lo scorso anno, e tutti i 4 milioni di persone senza fissa dimora europee, e ne rimarrebbero ancora a disposizione“. La campagna è interamente online, sarà attiva fino a settembre e qualsiasi persona, associazione, ONG, organizzazione o altro ente possono diventare supporter in modo gratuito. Noi come Vie di Fuga abbiamo deciso di aderire. La campagna è stata finanziata con il supporto del Council of Europe (European Youth Foundation), di Erasmus+ Programme of the European Union e dell’EU-Russia Civil Society

Migrantas. Donne e linguaggio visivo sulla migrazione

Migrantas, un collettivo internazionale con sede a Berlino, lavora attraverso i pittogrammi per sensibilizzare le società alle problematiche connesse alla migrazione, ai temi dell’identità e al dialogo interculturale. Abbiamo intervistato una delle protagoniste del collettivo Francesca La Vigna. Migrantas è una realtà multiforme: progetto, collettivo, modo di vivere gli spazi urbani, laboratorio… come è nato e come vi raccontate oggi dopo tanti anni di attività? Migrantas nasce dal bisogno di esprimere una condizione personale. L´artista Marula Di Como comincia a sviluppare pittogrammi come parte del suo linguaggio artistico già nel 2000 e nell’ambito di vari progetti per conto del Goethe Institut a Buenos Aires collabora con la grafica Florencia Young. Le due argentine, entrambi di origini italiane, si rincontrano di nuovo a Berlino due anni dopo. L’invito a prender parte al gemellaggio Berlino-Buenos Aires è la scusa per lavorare congiuntamente al Proyecto Ausländer circa l´esperienza dell’esser straniero. Una valigia, una testa piena di pensieri, un mappamondo che sanguina o radici al posto dei pieni fanno parte di questa prima serie di pittogrammi presentata su cartelloni luminosi nel centro della capitale argentina. Queste figure femminili stilizzate hanno avuto nel pubblico un impatto comunicativo tale che le due iniziatrici hanno deciso di ampliare il progetto e di coinvolgere altre donne migranti. Cosicché è nato il collettivo migrantas, dal nuovo bisogno di dare una voce a chi è visto come “l’altro”. I pittogrammi stampati su cartelloni affissi per le strade, su cartoline distribuite gratuitamente o su borse di stoffa portano nello spazio urbano

Rifugiati e il diritto allo studio/3. L’Università di Torino

Un gruppo di studio, fucina di nuove idee per supportare studenti rifugiati all’Università di Torino. Intervista ad uno studente e alla referente del progetto. Chiudiamo il cerchio dell’indagine su rifugiati e diritto allo studio in alcune università italiane con il caso dell’Università degli Studi di Torino intervistando uno degli studenti facente parte del progetto pilota inaugurato a Torino e la referente dell’università, Simona Taliani. A partire dall’anno accademico 2015/16 è nato un tavolo di coordinamento che ha visto la partecipazione di alcuni docenti del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, il Servizio Stranieri del Comune di Torino, l’Associazione di Promozione Sociale Mosaico – Azioni per i rifugiati, l’Associazione Frantz Fanon, la Chiesa Valdese e l’Ufficio Pastorale Migranti al fine di monitorare un progetto pilota per un primo gruppo di studenti universitari titolari di protezione internazionale. L’iniziativa del dipartimento CPS, sostenuta in particolare da Simona Taliani e Roberto Beneduce, con il supporto di Marco Buttino1 e della Direttrice Franca Roncarolo, dovrebbe servire da fucina per strutturare un progetto per il prossimo anno accademico 2016/17 che risponda concretamente alle esigenze degli studenti rifugiati e possa accompagnarli durante l’intero ciclo di studi (3+2). I corsi di studio scelti dai 10 studenti partecipanti sono soprattutto in ambito politico, economico e linguistico. Dei 10 studenti e studentesse iscritti a Unito, 7 hanno partecipato regolarmente alle attività proposte dal progetto pilota. Ognuno di loro ha avuto assegnato un tutor per incontri individuali di studio, integrati mensilmente da momenti di monitoraggio individuale e collettivo al Campus Luigi Einaudi in cui affrontare le questioni comuni e di organizzazione. Moussa (nome di

Rifugiati e il diritto allo studio/2. L’Università di Bologna

Unibo for Refugees, è il nome del progetto per richiedenti asilo e rifugiati dell’Università di Bologna. L’intervista ad Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali UNIBO. Abbiamo intervistato la dottoressa Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna, per approfondire il progetto “Unibo for Refugees“, nato a fine 2015 e conoscere i suoi sviluppi per il futuro anno accademico 2016/17. Come è nato il progetto dell’Università di Bologna per studenti i rifugiati e richiedenti asilo? L’Università di Bologna ha recepito l’invito della Commissione Europea per la semplificazione del riconoscimento dei titoli di Istruzione Superiore tra i Paesi firmatari della Convenzione di Lisbona (Convenzione sul Riconoscimento delle Qualifiche di Istruzione Superiore nella Regione Europea) del 1997. A dicembre 2015, il nostro Senato Accademico ha votato una misura a favore di studenti richiedenti asilo e rifugiati, impossibilitati a iniziare o continuare il loro percorso di studi universitari perché in fuga da persecuzioni o da zone di guerra. In cosa è consistito il progetto per l’anno accademico 2015/16? A partire da gennaio 2016, abbiamo colloquiato 47 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, accolti all’interno del sistema SPRAR del territorio della Regione Emilia-Romagna, interessati ad iscriversi all’Università. Attraverso l’International Desk abbiamo attivato i colloqui motivazionali e di orientamento, parallelamente all’analisi dei titoli di studio in loro possesso. Essendo persone scappate dai loro Paesi, spesso non erano in possesso della documentazione necessaria per attestare il loro livello di studio, quindi, in collaborazione con la Prefettura e il Ministero degli Affari Esteri e attraverso un iter semplificato, abbiamo effettuato un’indagine e cercato di reperire

Moving stories, narrative della migrazione: il report di Vie di fuga

Vie di fuga ha partecipato alla conferenza “Moving Stories: Narratives of Migration Crossing Europe” (narrative della migrazione in Europa) di UNITED for Intercultural Action, tenutasi dal 22-27 aprile vicino a Torino.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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