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Archivio Tag: Unione Europea

Ondata xenofoba in Europa

A poche ore dalla strage di Lampedusa, che ha visto coinvolti centinaia di potenziali rifugiati eritrei e somali, dobbiamo fare i conti con un’altra realtà agghiacciante. L’Europa sembra in preda ad un raptus xenofobo al limite dell’assurdo. Niente di strano, si potrebbe pensare. Quello che colpisce è che, questa volta, i protagonisti sono proprio alcuni tra gli stati più progrediti d’Europa. Tra questi, infatti, troviamo il Belgio e il Regno Unito.

“Costi disumani”: una ricerca di Lunaria

Si chiamano comunemente “politiche di contrasto all’immigrazione irregolare” e, in concreto, si tratta di respingimenti, detenzione, rimpatri: politiche coordinate a livello europeo e messe in pratica in ogni singolo Stato. Politiche che hanno dei costi. L’associazione Lunaria, forte dell’esperienza nelle campagne “Sbilanciamoci!”, ha provato ad analizzare questi costi, un lavoro che ha un senso particolare in un periodo di crisi economica e di spending review.

Il diritto di asilo in Svezia

In Svezia, nella prima metà del 2013, sono state circa 19.000 le domande di asilo presentate. Attualmente vivono sul territorio circa 93.000 rifugiati. Delle richieste esaminate, il 44% ha ricevuto una risposta positiva.

Il Refugee Protest Camp di Vienna

La lotta per i diritti dei rifugiati non conosce confini. A dimostrarlo è la velocità con cui si espandono le proteste in tutta Europa a sostegno dei richiedenti asilo. Uno degli esempi più eclatanti di questa nuova ondata di manifestazioni è senza dubbio il Refugee Protest Camp di Vienna. Attraverso questa iniziativa vengono contestate la gestione attuale dei confini e le politiche di immigrazione europee che, se pur molto diverse da Sato a Stato, hanno quasi tutte in comune una cattiva organizzazione di fondo che poco tiene conto delle difficoltà e dei bisogni dei richiedenti asilo. Le origini Il movimento austriaco ha inizio il 24 novembre 2012, quando un gruppo consistente di richiedenti asilo organizza una marcia di protesta con partenza dall’isolato campo governativo in cui vengono accolti i rifugiati fino al centro di Vienna, dove allestiscono il loro campo, nel Sigmund Freud Park. Chiedono che venga rispettato il loro diritto di lavorare, di studiare, di rimanere in Austria per ricostruirsi un futuro e che venga garantito loro un supporto legale efficiente. Il campo è autofinanziato e si basa sul principio di democrazia partecipativa, solidarietà ed aiuto reciproco. Il giorno di Natale la svolta. Gli occupanti del campo decidono di indire uno sciopero della fame per ottenere maggior visibilità e risposte più concrete dagli enti governativi. Data significativa è quella del 25 dicembre, giorno in cui Giuseppe e Maria, nella tradizione cristiana, chiedono e ottengono rifugio a Betlemme. Questo gesto disperato, però, non ottiene nessuno degli effetti sperati. I governanti

“Dublino II” 2012: un’Italia di passaggio

Ogni giorno del 2012 sono stati trasferiti in Italia dagli altri Paesi membri dell’Ue (più Svizzera, Norvegia e Islanda) 10 richiedenti asilo o rifugiati incappati nelle maglie del regolamento “Dublino II”, fra cui anche 82 minori. Il maggior numero di richieste di assunzione di competenza (+ 29% rispetto al 2011 secondo gli ultimi dati che Vie di fuga ha richiesto al Viminale) è arrivato dalla Svizzera, dalla Svezia e dalla Germania. Un “sistema”, quello di Dublino, che sembra sempre più in difficoltà.

Il diritto d’asilo in Portogallo

di Chiara Cestari Le richieste d’asilo effettuate in terra portoghese sono alquanto esigue: 300 nel 2012, secondo gli ultimi Asylum Trends dell’UNHCR. Analizzando nello specifico le richieste del 2012, il numero più alto (57 richieste) è stato registrato per le persone provenienti dalla Guinea Conakry, a cui seguono 25 richieste dalla Nigeria, 17 dalla Repubblica Democratica del Congo, 13 dalla Guinea Bissau e 11 rispettivamente da Colombia, Siria e Somalia. 

Il “nuovo” asilo dell’Ue: davvero un “risultato storico”?

Una prima guida al nuovo “pacchetto asilo” dell’Ue, composto di tre direttive e due regolamenti. Il commento di Cecilia Malmström, commissaria Ue agli Affari interni: “Un risultato storico”. E quello di Christopher Hein, direttore del Cir: “Un vero ‘sistema d’asilo europeo’ è ancora tutto da costruire”.

Resettlement 2013: l’Italia continua a mancare all’appello

Sono 13 i Paesi membri dell’Ue che in questi mesi stanno “reinsediando” nel proprio territorio circa 4.000 rifugiati secondo le linee indicate dal Programma congiunto dell’Unione europea per il resettlement.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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