Secondo il CIR, che ha presentato il “Rapporto attività 2022”, il tasso di protezione nel nostro Paese è in calo per quanto riguarda la protezione internazionale, a fronte di un incremento della protezione speciale. Secondo il presidente Zaccaria, i dati su asilo, “sbarchi” e morti e dispersi nel Mediterraneo centrale «raccontano una realtà completamente diversa da quella comunemente percepita: nel nostro Paese non è in atto una crisi ingestibile».
Nel 2022 l’Italia ha ricevuto circa 77.200 richieste di protezione internazionale, contro le 217.700 ricevute dalla Germania (quasi il triplo), le 137.500 dalla Francia (quasi il doppio) e le 116.100 della Spagna (il 50% in più). Si tratta di dati Eurostat al 31 dicembre dello scorso anno, noti al 21 febbraio 2023 (per quanto non ancora ufficiali) e raccolti dal CIR, il Consiglio italiano per i rifugiati, per il suo Rapporto attività 2022 presentato ieri.
Sempre nel ’22, nel nostro Paese le domande esaminate sono state circa 52.600: ben il 53,5% si sono tradotte in dinieghi, il 12% nel riconoscimento dello status di rifugiato, il 13,2%, nella protezione sussidiaria e il 21,2% nella protezione speciale. «Un tasso di protezione in calo rispetto al 2021 del 9% per quanto riguarda la protezione internazionale – calcola il CIR – e che ha visto, al contempo, un incremento della protezione speciale (+5%) e dei dinieghi (+4%)».
L’organizzazione umanitaria ha ricordato per il medesimo anno anche i 105.140 arrivi via mare (fonte ministero dell’Interno) e la stima minima di 1.417 morti e dispersi nel Mediterraneo centrale (fonte OIM), cifre che il presidente del CIR Roberto Zaccaria ha commentato così: «Raccontano una realtà completamente diversa da quella comunemente percepita: nel nostro Paese non è in atto una crisi ingestibile, la vera emergenza è la mancanza di un impegno europeo in tema di soccorso e salvataggio in mare e di un aiuto nella gestione, questa si davvero complessa, dei flussi misti che arrivano sulle nostre coste. E di vie d’ingresso sicuro in Italia e in Europa».
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