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Asilo nell’UE, i primi dati 2020: richiedenti più 10%. Eurostat, nel 2019 esito positivo solo per quattro richiedenti su 10

Sono 65.200 le richieste d’asilo presentate nel territorio dell’UE “allargata” a gennaio, in aumento del 10% rispetto a dicembre. Intanto, i dati ufficiali di Eurostat confermano che nel 2019 le persone in cerca di protezione nell’Unione sono cresciute del 12%. Cipro, Malta e Grecia i Paesi con il maggior carico di richiedenti rispetto agli abitanti. L’Italia delle frontiere di mare bloccate è il Paese che ha visto la maggiore diminuzione di richiedenti asilo; sempre in Italia, forte aumento percentuale dei minori under 14. Esiti positivi in prima istanza: la media UE è del 38%, in Italia del 20%.

I richiedenti asilo per la prima volta nell’UE, totali e provenienze principali, anni 2014-2019 (fonte Eurostat 2020).

 

65.170 richieste solo a gennaio: i primi dati 2020 dell’EASO sui richiedenti asilo nell’UE “allargata” (UE a 28 Paesi, cioé ancora col Regno Unito, più la Svizzera e a Norvegia) registrano un aumento del 10% circa rispetto a dicembre. Bassa, invece, la percentuale di esiti positivi sui richiedenti esaminati nel mese: nell’UE allargata a gennaio hanno ottenuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria appena il 30%, contro il 33% della media europea in tutto il 2019. 

Intanto gli ultimi dati ufficiali di Eurostat, appena diffusi, confermano che anche nel 2019 l’Unione Europea ha visto crescere i richiedenti asilo nei suoi confini, fatto che non accadeva dal 2016. Nell’UE a 27 Paesi (il Regno Unito è fuori dall’Unione dal 1° febbraio 2020), l’anno scorso hanno chiesto protezione in 612.700, il 12% in più rispetto al 2018.

Siria prima provenienza ormai da sette anni

Cliccare per ingrandire: le provenienze dei richiedenti asilo per la prima volta, percentuali rispetto al totale, anno 2019 (fonte Eurostat 2020).

Siria (74.400 richiedenti asilo per la prima volta, first-time asylum seekers) e Afghanistan (52.500) continuano ad essere i principali Paesi di fuga, seguiti dal Venezuela (44.800). Quest’ultimo Paese occupava solo la quinta posizione nel 2018. Quella siriana è la prima provenienza dal 2013; nel ’19 ha visto in diminuzione i suoi richiedenti asilo, – 7%. Però sono cresciuti in maniera preoccupante i richiedenti afghani, + 35%, e soprattutto venezuelani, più che raddoppiati.

L’Italia, con 35 mila richiedenti per la prima volta, è solo quinta come Paese di arrivo: prima assoluta la Germania (142.400 richiedenti circa, quasi un quarto del totale registrato in UE), seguita dalla Francia (119.900), dalla Spagna (addirittura 115.200, + 118% rispetto al 2018) e dalla Grecia (qualcosa come 74.900 richiedenti, + 15%, un altro dato abnorme se si considerano le dimensioni e lo stato di crisi del Paese). L’Italia invece è il paese che nel 2019 ha registrato la diminuzione maggiore, – 34%.

Italia, più minori under 14

(Foto MSF).

A livello europeo la popolazione dei richiedenti asilo si conferma per quasi due terzi maschile. Quasi la metà è composta di giovani e giovani donne dai 18 ai 34 anni, ma è molto numerosa anche la componente dei minori. Gli under 18 infatti sono tre su 10: il 25% del totale di richiedenti asilo sono bambini e ragazzi con meno di 14 anni e un altro 5% adolescenti dai 14 ai 17.

Rispetto al 2018, l’Italia ha visto nel 2019 un forte aumento percentuale di under 14, dallo 0,2% al 9% (in cifra assoluta, 3.150 fra bambini e ragazzi nel ’19), e una diminuzione dei 14-17enni. Ma ci sono Paesi dell’UE, come la Germania, dove i ragazzi e i bambini dagli zero ai 13 anni hanno raggiunto il 44% di tutti i richiedenti protezione: più di quattro su 10.

Richiedenti e residenti

Ancora una volta, la prospettiva sui Paesi d’arrivo cambia se si guarda al numero di richiedenti rispetto agli abitanti. Il carico più elevato è quello di Cipro (14.495 richiedenti per milione di abitanti), che precede Malta (8.108), Grecia (6.985) e Lussemburgo (3.585). «Al contrario – precisa Eurostat – le incidenze più basse si sono registrate in Slovacchia (39 richiedenti per milione di abitanti), Ungheria (48), Polonia (73), Estonia (76) e Lettonia (93)». L’Italia si colloca a 580 per milione.

Nel complesso il 2019 ha registrato nell’UE 1.371 richiedenti asilo per milione di abitanti.

Esiti, l’Italia a confronto con l’Europa

Cliccare per ingrandire: gli esiti in prima istanza delle richieste d’asilo nell’UE, per tipo di riconoscimento, anno 2019 (fonte Eurostat 2020).

Sul versante degli esiti (anche quest’anno, in questo mese sono disponibili solo gli esiti in prima istanza) nel 2019 è stato riconosciuto nel territorio dell’UE un provvedimento di protezione al 38% circa dei richiedenti esaminati, poco più del 37% registrato nel 2018: soprattutto lo status di rifugiato, 20% di tutti i richiedenti esaminati, cui si somma un 10% di protezioni sussidiarie ma anche un 8% di protezioni umanitarie.

Quest’ultimo dato conferma come l’umanitaria rimanga tutt’altro che “residuale” in Europa, al contrario di quanto si è voluto far credere nel 2018 in Italia, dove, come è noto, è stata praticamente abolita. Infatti percentuali di protezione umanitaria vengono tutt’ora riconosciute in numerosi Paesi fra cui Spagna, Danimarca, Germania, Olanda, Regno Unito, Norvegia e in Svizzera (Paese che collabora strettamente con l’UE in materia d’asilo, v. nel grafico qui sopra). 

La percentuale totale di riconoscimento italiana (status di rifugiato, protezione sussidiaria e umanitaria) è sempre più al di sotto della media UE: contro il 38% di media, nel ’19 il dato del nostro Paese si è attestato sul 20% circa (all’11% degli esaminati le Commissioni territoriali hanno riconosciuto lo status di rifugiato, al 7% la protezione sussidiaria e solo all’1,5% l’umanitaria); nel 2018, invece, contro il 37% di media europea il dato italiano era stato pari al 32%. 

Allegati

612.700 first-time asylum seekers registered in 2019, up by 12% compared with 2018 (Eurostat, 20 marzo 2020, in inglese, file .pdf)

Asylum statistics: tables and figures (tutti i dati 2019, Eurostat, 20 marzo 2020, formato .xlsx)

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

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