Presentato a Roma l'”Atlante Sprar 2012-2013″. Dal dicembre 2012 al novembre 2013 la rete dello Sprar ha raggiunto i 200 enti locali, e in 151 progetti territoriali di accoglienza i posti disponibili sono stati 9.356.
«16.000 posti: un obiettivo impensabile fino a pochi mesi fa e tuttavia imminente nella realizzazione concreta. La condizione di sottodimensionamento cronico dello Sprar che – a confronto delle capienze degli altri sistemi di ospitalità – sembrava averlo ridotto nel tempo a un sistema di nicchia, per pochi beneficiari fortuiti, nonché la mancanza di un approccio unitario all’accoglienza, avevano indotto il Sistema di protezione a stringersi nell’angusto angolo di una seconda accoglienza, indirizzato verso i percorsi di inserimento (perlopiù lavorativo e abitativo) destinati perlopiù ai titolari di protezione internazionale. Volgendo lo sguardo al passato, possiamo dire che lo Sprar, arricchito dalle esperienze e dalle professionalità acquisite dai territori, potrà in un certo senso fare ritorno alle sue origini, quando nel 2001 il Pna (Programma nazionale asilo, l’antesignano del Sistema) era stato pensato come il sistema di accoglienza unico».
Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale dello Sprar, e Luca Pacini, responsabile dell’Area Welfare, scuola e immigrazione dell’Anci, nell’introduzione all’Atlante Sprar 2012-2013 guardano con ottimismo alle prospettive aperte dall’ultimo bando per l’accesso al Fnpsa, il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, per il triennio 2014-2016 (tra l’altro, l’introduzione all’Atlante fa riferimento alle informazioni disponibili allo scorso novembre, ma è possibile che i posti disposizione saranno in tutto circa 19.500).
L’Atlante Sprar 2012-2013, nuova edizione del rapporto annuale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, è stato presentato oggi a Roma. Naturalmente il documento non può che “fotografare” ancora la fase dell’«angusto angolo». Ma offre comunque dati significativi, aggiornati in gran parte al 2012, sull’accoglienza offerta dalla rete del Sistema su scala nazionale (Parte I) e regionale (Parte II).
I posti d’accoglienza nel 2013
Dal dicembre 2012 al novembre 2013 la rete dello Sprar è arrivata a contare 200 enti locali. In 151 progetti territoriali di accoglienza sono stati 9.356 i posti disponibili «grazie ai cinque differenti allargamenti richiesti dal ministero dell’Interno per rispondere in via ordinaria ai numerosi arrivi in Italia di richiedenti asilo».
7.800 le persone accolte nel 2012
Nel 2012, i 151 progetti del Fnpsa si sono sviluppati in 71 province su un totale di 110 e in 19 regioni su 20: continua a mancare all’appello la Valle d’Aosta).
I 3.979 posti totali attivati (di cui 3.000 finanziati dal Fnspa, 816 attivati con le risorse straordinarie della Protezione civile e 163 con le risorse straordinarie dell’Otto per mille) hanno permesso di accogliere 7.823 beneficiari, 225 in più rispetto al 2011: per il 30% richiedenti asilo, per il 26% beneficiari di protezione sussidiaria, per il 24% umanitaria e per il restante 20% rifugiati.
Non si arriva solo negli “sbarchi”
«Le nazionalità più rappresentate tra i beneficiari – si legge nell’Atlante – sono l’Afghanistan (che sale al primo posto con il 14,5%, 1,6 punti percentuali in più rispetto al 2011), la Somalia (9,1%, meno 4,2% rispetto al 2011), la Nigeria (8,4%), il Pakistan (che con il 7,9% continua a far registrare una crescita) e l’Eritrea (7,8%)».
Rispetto al 2011 è aumentata la percentuale delle persone accolte da sole (quasi l’80% del totale) rispetto ai nuclei familiari (20% circa).
Oltre la metà dei beneficiari sono arrivati in Italia nei cosiddetti “sbarchi”. Ma il 17% ha attraversato una frontiera aeroportuale, l’11% una terrestre, il 9% una portuale e il 5% è stato reinviato nel nostro Paese “a norma” del regolamento “Dublino II”.
I servizi offerti
«I servizi complessivamente erogati dai progetti territoriali dello Sprar nel 2012 sono stati 47.051, il 22% in più rispetto al 2011. Il trend di progressiva crescita, riscontrabile già a partire dal 2010, è da imputarsi al maggior numero di posti che sono stati messi a disposizione per l’accoglienza in particolare grazie alle risorse straordinarie dell’Otto per mille e della Protezione civile».
I servizi offerti riguardano soprattutto l’assistenza sanitaria (20%), l’assistenza sociale (18%), la mediazione linguistico-culturale (17%), l’inserimento lavorativo (13%), le attività multiculturali (10%) e l’orientamento legale (8%).
I dati del Fai
Un focus dell’Atlante presenta infine un quadro dei progetti del Fai (Fondo di accompagnamento all’Integrazione), finanziato con risorse dell’Otto per mille assegnate all’Anci dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’anno 2010.
L’obiettivo del Fondo è quello di realizzare «interventi personalizzati volti a favorire i percorsi di autonomia e di inserimento socio-economico di richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria». I destinatari appartengono a tre categorie: a) coloro che sono ancora accolti in uno dei progetti territoriali Sprar; b) coloro che sono usciti dal Sistema; c) coloro che non sono mai rientrati nel circuito di accoglienza.
Nel 2012 i progetti Sprar che si sono avvalsi delle risorse Fai sono stati complessivamente 132, coinvolgendo 1.800 beneficiari. Oltre la metà degli interventi hanno riguardato il settore “lavoro”, seguito nell’ordine dai settori “casa”, “cultura e tempo libero”, “salute” e “scuola”.
Collegamenti
L’Atlante Sprar 2012-2013: la sintesi
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