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Basta stragi: il mail bombing del Forum per cambiare l’ordine delle cose

Lanciata oggi dal Forum per cambiare l’ordine delle cose, un’iniziativa di mail bombing a sostegno della campagna #StragiDolose per dire basta alle stragi nel Mar Mediterraneo.

Il Forum per cambiare l’ordine delle cose, realtà nata a Roma nel 2017 e di cui fanno parte oltre 50 associazioni della società civile, decine di attivisti e operatori legali, promuove una campagna di social media bombing con l’hastag #StragiDolose.

La richiesta è che il Parlamento approvi la modifica al DL 130 presentata in Commissione Affari Costituzionali da vari parlamentari in cui viene sollecitato un cambio di passo rispetto alle operazioni di ricerca e soccorso portate avanti dalle ONG.

La campagna viene lanciata dopo l’ultima (ed ennesima) grande tragedia che ha visto come protagonista un bambino di 6 mesi e vuole porre l’attenzione sul blocco delle navi umanitarie, sul mancato soccorso da parte delle istituzioni europee e in conseguenza sulle morti in mare.

Ore 12 L’appello del mail bombing

Chiediamo che il Parlamento approvi la modifica al DL 130 presentata in Commissione Affari Costituzionali da vari parlamentari in qualità di emendamenti n. 1.219, 1.220, 1.221, 1.222 in cui sollecitiamo un cambio di passo rispetto alle operazioni di ricerca e soccorso portate avanti dalle ONG. Il DL 130 non menziona chiaramente le norme della Convenzione SAR (Search and Rescue) relative all’obbligo di soccorso in mare, e nongarantisce il coordinamento nazionale delle operazioni: di fatto, le ONG potrebbero dover obbedire a centri di coordinamento diversi da quello italiano –compreso quello libico -che potrebbero ordinare di portare le persone soccorse in paesi in cui avvengono violazioni dei diritti umani. Non possiamo permetterlo: chiediamo che si garantisca il coordinamento nazionale, che si assicuri la tutela dei diritti umani, e che si abbandoni finalmente l’atteggiamento di criminalizzazione e sospetto nei confronti delle ONG. L’approvazione dell’emendamento sarebbe un primo utile passo verso un cambiamento urgente e non più derogabile, che si concretizzi con:
-lo sblocco immediato delle navi umanitarie
-introduzionedi canali legali e sicuri, fra cui i corridoi umanitari
-la tutela del diritto umano a salvare ed essere salvati

L’appello è da inviare alle seguenti caselle di posta elettronica:

presidente della repubblica italianaprotocollo.centrale@pec.quirinale.it
presidente del consiglio – ufficio_stampa@governo.it
– ministero dell’interno : gabinetto.ministro@interno.it
presidente della commissione europeacomm-rep-it-info@ec.europa.eu
consiglio europeo – press.president@consilium.europa.eu

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