In una Carta di intenti il terzo settore della Toscana si è impegnato per una rete alternativa di accoglienza non governativa e di accompagnamento diffuso: «Un messaggio per un territorio che vogliamo sempre più inclusivo per tutte le persone in difficoltà. Le politiche della paura non servono. I nemici non sono i migranti, ma le disuguaglianze».
“Lungo la china dell’accoglienza”, titolava una news di Vie di fuga dell’altra settimana sulla progressiva ritirata del sistema pubblico di accoglienza per migranti, richiedenti asilo e rifugiati… Ma c’è chi non ci sta. Come il terzo settore della Toscana, che in queste settimane ha lanciato una Carta di intenti per una rete alternativa di accoglienza non governativa e di accompagnamento diffuso.
In pratica i sottoscrittori della Carta, che sono naturalmente aperti a nuove adesioni, si impegnano ad attuare iniziative lungo due «pecorsi» per «promuovere una società inclusiva e ridurre il numero di persone in stato di marginalità».
Il primo percorso comprende la creazione e il consolidamento di una rete territoriale, il potenziamento dei servizi del territorio in un’ottica di sussidiarietà, azioni di comunicazione innovative con il coinvolgimento diretto delle comunità e azioni di informazione presso i media tradizionali.
Il secondo percorso, si legge nella Carta di intenti, «avrà invece l’obiettivo di promuovere progetti di autonomia per coloro che si trovano in fascia critica (nuova immigrazione, basso reddito, vulnerabilità sociale…): avvio di strutture alloggiative con lo scopo di offrire accoglienze differenziate in base ai livelli di autonomia delle persone; costruzione di piani individuali di autonomia utilizzando e integrando la rete dei servizi pubblici territoriali; interventi di informazione e contrasto al lavoro sommerso; percorsi di sostegno e tutela delle donne vittime di tratta; accompagnamento a percorsi di autonomia sociale, economica ed abitativa».
I fondi per queste iniziative potranno venire da fonti pubbliche o private «in linea con le finalità espresse in questa Carta d’intenti».
«Si tratta – ha spiegato in conferenza stampa Anna Meli dell’associazione COSPE, fra i promotori dell’iniziativa – di un messaggio per un territorio che vogliamo sempre più inclusivo per tutte le persone in difficoltà. Le politiche della paura non servono. I nemici non sono i migranti, ma le disuguaglianze».
Tutti i promotori della Carta d’intenti per la promozione di una società aperta e inclusiva sostengono #IoAccolgo, la campagna nazionale nata per contrastare le politiche di odio ed esclusione nei confronti dei migranti e per dare spazio e voce a quanti continuano a impegnarsi per la loro accoglienza e integrazione.
L’iniziativa della Carta toscana è promossa da Diaconia Valdese Fiorentina, Cooperativa Sociale C.A.T., Associazione “Progetto Accoglienza” Borgo San Lorenzo, COSPE Onlus, Oxfam Italia Intercultura, Legacoop Toscana-Dipartimento Welfare, Arci Firenze, Associazione Progetto Arcobaleno, Consorzio Sociale Martin Luther King, Misericordia Barberino-Tavarnelle, Associazione Le C.A.S.E. Onlus, C.N.C.A. Toscana, Cooperativa Sociale Pane e Rose, Consorzio Metropoli società cooperativa sociale, Alice cooperativa sociale e Gli Altri cooperativa sociale (per info: Ufficio stampa COSPE – Pamela Cioni – 338 2540141 – 055.473656 – pamela.cioni@cospe.org).
Allegato
La Carta d’intenti del terzo settore toscano (file .docx, luglio 2019)
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