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Italia-Libia, il memorandum del 2017 verso il rinnovo automatico. Io Accolgo: “La prima scelta umana era chiudere i lager”

Nonostante l’impegno di Roma, nei mesi scorsi, a migliorare la situazione dei diritti umani di rifugiati e migranti nel caos libico, il Memorandum Italia-Libia del 2017 sarà rinnovato automaticamente il 2 febbraio senza modifiche. La denuncia della campagna Io Accolgo.***Aggiornamento: l’iniziativa di “mail bombing”.

Rifugiati segregati nel centro di detenzione di Zintan, Libia centrale, giugno 2019 (foto MSF/J. Tubiana).

6 novembre 2019. Alla Camera la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese garantisce: il Memorandum Italia-Libia del febbraio 2017 mai ratificato dal Parlamento e ormai in scadenza può «essere sviluppato attraverso ulteriori interventi rafforzando, in primo luogo, le iniziative volte alla tutela dei diritti umani». 

15 gennaio 2020. Il segretario generale dell’Onu António Guterres riferisce al Consiglio di sicurezza nel suo rapporto periodico sulla Libia che dalla fine di agosto 2019 le ostilità innescate il 4 aprile dall’offensiva delle forze del generale Khalifa Aftar per prendere Tripoli si sono ulteriormente inasprite ed estese sul territorio del Paese. Dall’inizio di aprile i morti registrati sono quasi 300 e ben 140 mila gli sfollati.

«Circa 3.200 rifugiati e migranti – aggiunge Guterres – sono oggi detenuti nei centri di detenzione gestiti dal Dipartimento per il contrasto dell’immigrazione illegale di Tripoli e sotto il controllo di gruppi armati. In questi centri ufficiali e negli altri non ufficiali, i migranti e i rifugiati hanno continuato a subire sistematicamente detenzione arbitraria e torture. Violenze sessuali, sequestri a scopo di riscatto, lavoro forzato e assassinii sono pratiche diffuse… Fra gli autori di queste violazioni si contano funzionari governativi, membri dei gruppi armati, trafficanti e membri di bande criminali».

30 gennaio 2020. Intervista di Avvenire alla viceministra degli Esteri Marina Sereni. «Non è vero che dopo il 2 febbraio non ci saranno margini di manovra – afferma Sereni -, c’è invece la possibilità e la volontà di rivedere il Memorandum e potremo farlo anche dopo quella data…».

Se Tripoli “non risponde”

Ma intanto il 2 febbraio, dopodomani, il Memorandum Italia-Libia sarà rinnovato automaticamente senza modifiche. A quanto pare, la colpa è del “governo” di Tripoli del presidente al-Sarraj che «non risponde».

La campagna del non profit e della società civile italiana Io Accolgo ha denunciato ieri che, in un quadro simile, «sarebbe più che ovvio decidere di sospendere immediatamente l’accordo, mancando l’interlocutore con cui quell’accordo è stato contratto. E invece la Farnesina interviene per dichiarare esattamente l’opposto e cioè che quel Memorandum rappresenta il quadro di riferimento per la collaborazione ancora in atto con la Libia sui temi migratori e che resterà in vigore fino a quando non saranno possibili interventi migliorativi».

Ancora Io Accolgo: «Si continuerà dunque a finanziare la “guardia costiera” libica – perlopiù formata da quegli stessi trafficanti che si dice di voler fermare – perché riporti i migranti in fuga nei lager dove sono sottoposti a ogni tipo di tortura e dove si può morire a causa dei bombardamenti. Crediamo che l’unica scelta “umana” da compiere subito sarebbe quella di svuotare i lager e trasferire chi vi è trattenuto».

I promotori della campagna tornano così a chiedere l’evacuazione di tutti i migranti trattenuti nei centri libici, l’apertura di corridoi umanitari europei, il ripristino di un’operazione «vera» di soccorso in mare, «un’Italia e un’Europa impegnate nell’accoglienza» e il rispetto dei diritti umani fondamentali, «a cominciare dal diritto alla vita».

*** AGGIORNAMENTO: Io Accolgo ha lanciato per questo un’iniziativa di “mail bombing”.

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

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by Mauro Biani – Repubblica
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