Sono 35 le piazze e le frontiere europee coinvolte dall’iniziativa Un ponte di corpi. Da Maljevac, sul confine fra Croazia e Bosnia (dove Lorena Fornasir ha letto una Lettera al popolo migrante), a Marsiglia e a Berlino. E al Monginevro, sulla gelida frontiera franco-italiana, meno letale di quella balcanica ma dove ogni notte d’inverno migranti in cammino, spesso con le loro famiglie, si espongono a rischi e pericoli (e sovente a prevaricazioni) per raggiungere il centro-Europa. Sotto l’Obelisco di Montgenèvre, la dichiarazione “Custodiamo la vita, non le frontiere”.
«Caro fratello, cara sorella bloccati ai confini di terra, soli senza conforto, o con i vostri bambini privati della loro infanzia e cresciuti troppo in fretta al ritmo del game…». Lorena Fornasir di Linea d’Ombra ha iniziato così, sabato 6, la lettura di una “Lettera al popolo migrante” a Maljevac, sul confine fra Croazia e Bosnia, periferia d’Europa. Ma alla fine l’iniziativa Un ponte di corpi ha coinvolto qualcosa come 35 piazze e frontiere italiane ed europee, fino a Marsiglia e a Berlino, per riaffermare che emigrare è un diritto e accogliere chi fugge da guerre, miseria e persecuzioni un dovere.
Sempre rivolgendosi a migranti e rifugiati, Fornasir ha anche letto: «Ci consegnate lo scrigno delle vostre donne , madri, sorelle e amiche affinché noi donne di quest’altro mondo preserviamo le vostre esistenze. I vostri corpi di dolore ci riguardano fino in fondo. Sono lo specchio della distruzione del Medio Oriente che ci coinvolge politicamente, senza esclusione».
E ancora: «Noi donne abbiamo sacra la vita e vogliamo gridare alta la voce della solidarietà. Raccogliamo il mandato tacito delle vostre donne per costruire ponti, tessere la filigrana dei legami spezzati, ricomporre le maglie di legami perduti. Siamo le vostre testimoni, siamo quelle che vogliono dire a tutti che voi esistete, e se non esistete per lo Stato e il sistema confinario, esistete per noi. Per tutto questo nessuna paura, siamo qui dove bisogna stare».
Il prezzo più alto
Dalla famigerata frontiera croato-bosniaca a un’altra meno letale, ma dove ogni notte d’inverno migranti in cammino, spesso con le loro famiglie, si espongono al gelo, a rischi e pericoli (e sovente a prevaricazioni) per cercare di raggiungere il centro-Europa. All’appuntamento di Un ponte di corpi organizzato al colle del Monginevro, al confine fra Italia e Francia, la volontaria di Tous Migrants Silvia Massara ha detto al settimanale La Valsusa: «L’idea di oggi è anche che per la Giornata della donna si ricordi come le donne, sovente, sono quelle che pagano il prezzo di questi viaggi».
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