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Libia, Tavolo nazionale asilo: “Le conseguenze del memorandum Roma-Tripoli richiamano le pagine più orribili della storia del ‘900”

«L’Italia e l’intera Unione Europea debbono essere consapevoli che stanno attuando respingimenti collettivi di persone che fuggono dalla guerra e dalle persecuzioni e che altresì stanno finanziando il sistema dei campi di concentramento in Libia. Tutto ciò richiama le pagine più orribili della storia del ’900. Fu per evitare per sempre il ritorno di quegli eventi drammatici che nacquero il sistema internazionale di tutela dei diritti umani e il sistema di protezione dei rifugiati, al cui rispetto gli Stati sono vincolati. Crediamo che l’Italia, per la sua storia e per i principi su cui si basa la nostra Costituzione, non possa continuare a cooperare con autorità che attuano o consentono tali sistematiche violazioni dei diritti umani…».

E stata presentata in queste ore a Roma la lettera aperta che le associazioni del Tavolo nazionale asilo (fra cui la Caritas e la Fondazione Migrantes) hanno indirizzato al governo “Conte II” sul memorandum Italia-Libia del 2017, che senza un intervento dell’esecutivo il 2 novembre sarà prorogato per tre anni.

«Sulla base di quell’accordo – si legge fra l’altro nel documento – l’Italia continua a sostenere con ingenti finanziamenti e dispiego di risorse la Guardia Costiera libica e i centri di detenzione in Libia, Ma la diffusa corruzione, la connivenza e l’infiltrazione a vari livelli istituzionali di individui sottoposti a sanzioni dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per i crimini contro l’umanità, portano ad escludere che vi siano le condizioni per rinnovare gli accordi con il Governo di Tripoli, ostaggio e complice di milizie, trafficanti di esseri umani e mafie locali».

La lettera aperta allinea dati, fatti di cronaca e gli estremi di violazione della Costituzione italiana e degli obblighi internazionali legati all’attuazione del memorandum.

E si conclude con tre richieste: 1) che governo e Parlamento annullino immediatamente il memorandum del 2017 e che, fatti salvi gli interventi umanitari, non vengano rifinanziati quelli di supporto alle autorità libiche nella gestione e controllo dei flussi migratori; 2) l’immediata evacuazione dei centri di detenzione per migranti, «garantendo loro la necessaria assistenza e protezione sotto l’egida della comunità internazionale»; 3) un programma efficace di search and rescue in mare a livello nazionale ed europeo, ponendo fine «agli interventi volti a ostacolare i salvataggi effettuati dalle organizzazioni umanitarie» e prevedendo canali di ingresso regolari, in modo che le persone non siano più costrette ad affidarsi ai trafficanti e a rischiare la vita nel tentativo di fuggire dall’inferno libico».

Allegato

Il testo integrale della lettera aperta (file .pdf)

 

 

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1 commento

  1. Non posso non essere d’accordo con la vostra iniziativa volta a responsabilizzare il nostro Governo. I problemi che ponete dovevano essere già sollevati da tempo, in particolar modo quando un provvedimento inumano ed incivile fece chiudere i porti impedendo a dei naufraghi un approdo sicuro. Sono decisamente amareggiato nel vedere che gran parte dei miei connazionali sono sordi a questo richiamo e che chi fomenta questo odio verso dei poveri della Terra abbia il consenso che ha.


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