Per la prima volta l’AIBI, Amnesty International, la Caritas Italiana, la Fondazione Migrantes, il Centro Astalli, il CIR, il CNCA, Save the Children, Intersos, Emergency, la Comunità di Sant’Egidio e Terre des Hommes rivolgono insieme un appello al governo Renzi e al Parlamento italiano per «far fronte alle condizioni critiche e inadeguate di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia e di quelli che arriveranno nei prossimi mesi».
Su un totale di 59.400 migranti arrivati in Italia via mare da gennaio al 22 giugno, si stima che più di 9.300 fossero minori, dei quali oltre 6.000
non accompagnati (Msna), di un’età media compresa tra i 14 e 17 anni ma che scende anche a 12-13 anni.
I Paesi d’origine sono in prevalenza l’Eritrea, la Somalia e l’Egitto, oltre ad altri paesi dell’Africa subsahariana: tutte aree segnate da conflitti, emergenze umanitarie o situazioni di grave pericolo o insicurezza per i minori e le loro famiglie.
All”inizio del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Ue, alcune tra le organizzazioni più attive e impegnate da anni a favore dei minori migranti, l’AIBI, Amnesty International, la Caritas Italiana, la Fondazione Migrantes, il Centro Astalli, il CIR, il CNCA, Save the Children, Intersos, Emergency, la Comunità di Sant’Egidio e Terre des Hommes si sono mobilitate insieme, per la prima volta, in un appello al governo Renzi e al Parlamento italiano con alcune richieste. L’obiettivo: «Far fronte alle condizioni critiche e inadeguate di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia e di quelli che arriveranno nei prossimi mesi».
“La responsabilità sia nazionale ed europea”
Le organizzazioni chiedono che il governo Renzi si assuma «piena e diretta responsabilità sul sistema di prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, assicurando condizioni dignitose di ospitalità, approntando un sistema di strutture di prima accoglienza temporanea con criteri e standard di qualità omogenei e tali da evitare il sovraffollamento, favorendo il successivo trasferimento dei minorenni stessi alle comunità di accoglienza distribuite sull’intero territorio nazionale (accreditate secondo i criteri regionali attualmente previsti, ivi compresa la rete SPRAR), nonché di promuovere la diffusione dell’affidamento familiare».
Ancora, l’appello invita il governo «a rendere subito disponibili le risorse del Fondo Nazionale per i Minorenni Stranieri non accompagnati, per superare l’attuale stallo e assoluta incertezza sulle garanzie di copertura economica dei servizi. Le misure disposte devono poi includere la prevenzione dei rischi di fuga e sfruttamento dei minori soli, rendendo più celeri le procedure di identificazione e la nomina dei tutori, favorendo anche i processi di avvio all’autonomia attraverso adeguate misure di sostegno ai processi di inclusione sociale».
Inoltre, si richiede al Parlamento la rapida approvazione della proposta di legge 1658 depositata alla Camera, sostenuta dai parlamentari dei principali partiti politici di maggioranza e opposizione, per disciplinare «finalmente in modo organico, sul territorio nazionale, la protezione e
l’accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, superando l’attuale gestione emergenziale».
A livello dell’Ue, infine, si richiede al nostro esecutivo di impegnarsi, durante il semestre di presidenza, per un coordinamento europeo specifico per la protezione e l’accoglienza dei Msna, con particolare attenzione ai ragazzi che desiderano raggiungere altri Paesi europei, oggi spesso inaccessibili stando alla normativa in vigore.
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