Dall’ultimo aggiornamento della piattaforma Centri d’Italia di Openpolis e ActionAid emergono dati sconcertanti: alla fine del 2021, a fronte di una significativa tendenza alla chiusura dei centri erano oltre 20 mila i posti liberi nelle strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati.
Prosegue contro reticenze e opacità il monitoraggio con cui Openpolis e ActionAid riescono ad andare oltre gli stringati dati ufficiali pubblicati dal ministero dell’Interno sul sistema di accoglienza italiano. A un anno dal lancio di Centri d’Italia, la prima piattaforma indipendente di monitoraggio dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, la fondazione e l’ONG hanno pubblicato il rapporto Il vuoto dell’accoglienza con dati aggiornati alla fine del 2021 che abbracciano in modo complessivo la rete SIPROIMI ex SPRAR-SAI, i CAS a gestione prefettizia e i centri di prima accoglienza.
Così i curatori spiegano il titolo della pubblicazione: «A fronte di una significativa tendenza alla chiusura dei centri – circa 3.500 in meno in tre anni –, erano oltre 20 mila i posti liberi nelle strutture alla fine del 2021. È questo uno degli elementi più importanti che presentiamo. Si tratta di un dato che, insieme ad altri, dimostra come il sistema non sia affatto al collasso, come è stato dichiarato più volte da diversi esponenti politici e all’interno della narrazione mediatica».
Alla fine del 2018 i posti liberi nell’accoglienza erano addirittura 38 mila, per poi diminuire fino al dato pur sorpredente di fine ’21, pari a 20.235. «A differenza di una comunicazione politica forzata da esigenze elettorali e propagandistiche, la realtà tuttavia ci parla di un sistema in continua e costante contrazione. Innanzitutto per via del numero degli arrivi, calato drasticamente dal 2018 al 2021».
I nuovi dati de Il vuoto dell’accoglienza, disponibile qui sotto in allegato, confermano su una scala ormai “storica” il fenomeno osservato nel 2022 dalla rivista Altreconomia.
Ma nel tempo le vecchie abitudini di governo dell’accoglienza non sono cambiate di molto: «I centri di accoglienza straordinaria (CAS) continuano nel 2021 ad essere maggioritari rispetto al sistema di accoglienza e integrazione (SAI). Oltre il 60% dei richiedenti asilo e rifugiati è ospitato nei CAS, a conferma di una tendenza consolidata che dura ormai da anni, e a dimostrazione della volontà politica di affrontare un fenomeno strutturale come quello migratorio con un approccio del tutto emergenziale».
Il nuovo rapporto Openpolis e ActionAid affronta per la prima volta, fra l’altro, anche il tema dei controlli ispettivi nei centri.
Alla fine del 2021 erano in accoglienza nei CAS 50.495 persone (- 4% rispetto a un anno prima), 24.477 nella rete SAI (+ 10,5%) e 2.463 nei centri di prima accoglienza (+ 51%), per un totale di 77.435. Il costo pro capite al giorno era poco più di 26 euro (un dato che non considera i centri del SAI).
Allegato
Il vuoto dell’accoglienza (report integrale, file .pdf 3 mbyte)
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