Fra i braccianti stranieri assistiti da MEDU nella Piana di Gioia Tauro, ormai quasi tutti regolari, quasi due su tre appartengono al “mondo” del diritto alla protezione: il 29% ha la protezione speciale, il 18% la protezione sussidiaria, il 9% è richiedente asilo, il 3% ha un permesso per “casi speciali” e il 2% lo status di rifugiato.
«Oggi le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti che ogni anno raggiungono la Piana di Gioia Tauro per trovare impiego nella raccolta agrumicola non sono molto diverse da quelle di dieci anni fa. Sebbene siano stati appena inaugurati due nuovi insediamenti istituzionali – con estremo ritardo, costi elevati e fondati dubbi sulla sostenibilità futura -, queste soluzioni riguardano solo una minima parte dei braccianti, lasciando domande aperte sulle sorti delle centinaia che con ogni probabilità raggiungeranno la Piana all’inizio della prossima stagione».
E’ ormai un decennio che l’ONG MEDU (Medici per i diritti umani) opera nella Piana di Gioia Tauro nell’ambito del progetto “Campagne aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità̀ di vita e di lavoro”. E fra lo scorso ottobre e lo scorso marzo, il team della clinica mobile di MEDU ha assistito 160 braccianti stranieri presso tre insediamenti “informali”: la tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Rosarno e i casolari abbandonati di Contrada Russo, nel Comune di Taurianova.
Per il 92% si tratta di persone con permesso di soggiorno regolare. Fra queste ultime, quasi due su tre provengono dal “mondo” del diritto alla protezione: il 29% ha la protezione speciale, il 18% la protezione sussidiaria, il 9% è richiedente asilo, il 3% ha un permesso per “casi speciali” e il 2% lo status di rifugiato (completano i motivi di soggiorno il permesso per lavoro subordinato, ben 33%, 15 punti in più rispetto al 2022, il lungo soggiorno, 3%, l’attesa occupazione, 2%, e infine il lavoro autonomo, 1%).
Rispetto alle ultime stagioni – afferma MEDU nel suo 11° rapporto Osservatorio Rosarno sulla situazione nella Piana – si conferma il trend di calo delle presenze di lavoratori nella zona: circa 1.000 persone a fronte delle circa 2.500 degli anni ante 2020.
Quanto alle loro condizioni di lavoro, «sebbene il numero di contratti sia in aumento e le condizioni salariali siano migliorate rispetto al passato, le irregolarità contrattuali e contributive restano la norma e il settore agrumicolo della Piana sembra non risollevarsi da una crisi ormai pluriennale».
Inoltre, l’accesso alle cure mediche «continua a incontrare numerosi ostacoli, in parte di tipo burocratico, in parte dovuti alle gravi carenze della sanità calabrese, in termini di risorse economiche e personale sanitario».
Il 22 maggio un gruppo di braccianti dagli squallidi casolari di contrada Russo sono stati traferiti nei moduli abitativi del cosiddetto “Borgo sociale” allestito nel 2021 nel Comune di Taurianova. «Si tratta del secondo trasferimento in pochi mesi. Il primo è iniziato nel mese di marzo e ha riguardato 96 persone, che dal campo container di Testa dell’Acqua (Comune di Rosarno) sono state trasferite presso il “Villaggio della solidarietà”, pronto da oltre un anno e rimasto chiuso fino al giorno del trasferimento».
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