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Rapporto ISMU migrazioni: “Il carico di accoglienza dell’Italia? Inferiore a quello dei partner UE”

«In Italia è largamente condivisa una visione opposta secondo cui il nostro Paese deve sostenere un carico eccessivo di richiedenti asilo – scrive il sociologo Maurizio Ambrosini nel XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni -, mentre i nostri partner dell’UE, sordi alle richieste italiane, negano la solidarietà necessaria… Ma sul merito i dati non confortano la posizione italiana». Arrivi di rifugiati e migranti via terra: nel 2021 sono stati 6.718 in dieci mesi, l’11% di tutti gli  arrivi.

 

 

«Confrontando le richieste d’asilo in Italia e il numero di rifugiati accolti rispetto alle medie dell’UE, e specialmente a quelle dell’Europa occidentale, si scopre che il nostro Paese sopporta obblighi di accoglienza proporzionalmente inferiori, e di parecchio, a quelli dei partner: poco più di un terzo, circa 350 contro una media UE di circa 900 per milione di abitanti. In Italia è largamente condivisa una visione opposta, secondo cui il nostro Paese deve sostenere un carico eccessivo di richiedenti asilo, mentre i nostri partner dell’UE, sordi alle richieste italiane, negano la solidarietà necessaria. Si può affermare che l’istanza di revisione del quadro degli accordi di Dublino è giusta in termini generali, per la responsabilità disuguale nella protezione umanitaria assegnata ai Paesi membri in relazione alla loro posizione geografica. Ma sul merito i dati non confortano la posizione italiana».

Lo scrive il sociologo delle migrazioni Maurizio Ambrosini nel nuovo XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni 2021 (Franco Angeli) commentando l'(indiscutibile) aumento di arrivi via mare di rifugiati e migranti in Italia nel 2021.

Non ancora compensata l’abolizione della protezione umanitaria

Nel corso della presentazione del rapporto, avvenuta oggi a Milano, Livia L. Ortensi dell’ISMU ha delineato le dinamiche più recenti in tema di asilo nel nostro Paese rispetto agli anni scorsi.

La pandemia di COVID-19 ha determinato una cesura in alcune tendenze: si è registrata una forte compressione delle domande di protezione dall’America Latina, un forte incremento di quelle presentate da persone in fuga dal Nord Africa e una  crescita moderata delle domande dall’Africa subsahariana

Quanto agli esiti, i primi sei mesi del 2021 hanno visto una flessione nella proporzione di dinieghi (57%) rispetto al 2020 (76%) e un incremento della protezione speciale (9%) e di quella sussidiaria (22% contro l’11% del 2020). «La pandemia – osserva l’ISMU – ha trasformato il profilo della popolazione richiedente asilo, che nell’ultimo biennio è stata composta in modo più marcato che in passato da provenienze caratterizzate da un tasso di rigetto inferiore». E tuttavia, «le forme di protezione speciale introdotte non compensano, almeno in questa prima fase, l’effetto dell’abolizione della protezione umanitaria». 

Via terra un arrivo su dieci

L’ISMU è riuscito ad avere dalle autorità italiane anche alcune informazioni sugli ingressi in Italia di migranti e rifugiati via terra, un fenomeno di una certa consistenza (in particolare dalla Slovenia, allo sbocco della famigerata rotta balcanica) ma sul quale le comunicazioni ufficiali sono sporadiche e reticenti, a differenza degli arrivi via mare. 

Sono 6.718, pari al 10,7% di tutti gli ingressi registrati, gli accessi via terra registrati tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2021: un dato parziale «che però già supera il dato complessivo per l’intero 2020 (5.247 ingressi, 13,3% del totale) e 2019 (4.133), anno in cui oltre un ingresso su quattro (26,5%) è avvenuto dalla frontiera terrestre». 

Inoltre secondo cifre raccolte dall’UNHCR, «che pure sottolinea la mancanza di dati ufficiali mediante i quali monitorare sistematicamente gli ingressi», nel periodo gennaio-agosto 2021 si sono presentate alle autorità per richiedere protezione internazionale oppure state intercettate al confine tra Italia e Slovenia circa 5.600 persone. Tra loro 192 minori stranieri non accompagnati.

«Ad entrare dalla Slovenia sono prevalentemente migranti da Bangladesh (circa un terzo degli arrivi totali), Pakistan e, in misura minore, Afghanistan».

Allegato

XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni, le slide statistiche (11 febbraio 2022, file .pdf mbyte)

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