Un emendamento che chiede la possibilità di non calcolare, nei Comuni, le spese per il personale impegnato nei progetti SPRAR ai fini dei tetti di spesa e di nuove assunzioni. E la “clausola di salvaguardia” inserita in una direttiva ministeriale a ottobre. Se n’è parlato a Roma questa mattina alla presentazione del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016. Mons. Perego della Fondazione Migrantes ha sottolineato invece come sia sempre più evidente la crescita del numero delle accoglienze in strutture precarie e straordinarie (oltre il 300% in tre anni), mentre il numero dei richiedenti asilo e e dei rifugiati nei progetti SPRAR è aumentato solo del 20%. In allegato, l’edizione integrale del nuovo Rapporto.
Per supportare i Comuni che scelgono di aderire allo SPRAR, l’ANCI ha proposto, tra gli emendamenti alla Legge di bilancio, la possibilità di non calcolare le spese per il personale impegnato nei progetti Sprar ai fini della valutazione dei tetti di spesa e di assunzioni di personale. “Voglio ricordare – ha aggiunto il segretario generale ANCI Veronica Nicotra – anche il superamento del limite dei 45 euro al giorno per i progetti SPRAR a favore dei MSNA. Si tratta di un altro tassello importante che speriamo possa permettere di estendere la rete a beneficio di tutti”.
“I numeri presentati oggi – ha affermato il delegato ANCI all’immigrazione Matteo Biffoni – evidenziano quanto sia sempre più urgente l’attuazione un sistema di accoglienza organizzato, sostenibile e radicato sul territorio, per rispondere in modo efficace e proporzionato alla crescita della domanda di protezione internazionale nel nostro Paese”.
In questa direzione si registra, almeno, un passo in avanti: “L’attivazione della clausola di salvaguardia (inserita in una direttiva ministeriale nello scorso ottobre, ndr) che rende esenti i Comuni della rete SPRAR, o che intendano aderirvi, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza”.
Quanto al nuovo Piano di ripartizione nazionale delle accoglienze, ci si augura che possa vedere la luce entro la fine dell’anno.
Mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando i dati del nuovo Rapporto sulla protezione ha sottolineato come sia evidente la crescita delle accoglienze in strutture precarie e straordinarie (oltre il 300% in tre anni), mentre il numero dei richiedenti asilo e rifugiati negli SPRAR è aumentato solo del 20%: sono dati che chiedono di continuare un impegno di accoglienza diffusa e organica sul territorio nazionale, a tutela di un diritto fondamentale, quale è l’asilo.
Anche la situazione dei minori non accompagnati, quasi raddoppiati nel 2016 rispetto al 2015 – ha proseguito Mons. Perego -, vede ancora un’accoglienza in strutture straordinarie (12.000 su 14.000), inoltre concentrata sia nelle strutture straordinarie che negli SPRAR per i minori, soprattutto in Sicilia (10 volte più che in Veneto e cinque volte più che in Lombardia), e in Calabria, mentre cresce anche il numero degli “irreperibili”, almeno 8.000 nel 2016: un tema che richiede con urgenza l’approvazione definitiva e l’entrata in vigore della legge “Zampa-Pollastrini”.
Allegato
Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016, edizione integrale (file .pdf 13,6 mbyte)
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