È in inspiegabile ritardo la pubblicazione dell’ordinanza che la Protezione civile ha già predisposto per prorogare il finanziamento dei posti nella rete SAI approvati nel settembre 2022 per l’accoglienza di famiglie ucraine e scaduti a fine anno. Biffoni, delegato ANCI all’Immigrazione: «Siamo di fronte a una situazione che è al limite del surreale: non si comprende come sia possibile che un’ordinanza, per sua natura urgente, possa perdersi nei meandri del ministero dell’Economia. È grave che i Comuni siano lasciati in una terra di mezzo, senza conoscere le sorti dei propri progetti».
«Facciamo attenzione, perché credo davvero che scoraggiare la disponibilità dei Comuni non convenga a nessuno. Vediamo la tragedia immane che ha scosso Turchia e Siria e che attiverà, senza ombra di dubbio, conseguenze rilevanti in termini di flussi di persone in cerca di protezione, verso l’Europa e quindi l’Italia… Suggerisco sommessamente di fare esattamente il contrario di come si è gestita questa partita. Consolidiamo il SAI, rendiamolo flessibile e in grado di rispondere con efficienza alle emergenze, che purtroppo non hanno mai cessato di accadere. A partire da questi 4.000 posti da stabilizzare in via definitiva….».
Lo ha affermato oggi Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato ANCI all’Immigrazione, commentando il ritardo nella pubblicazione dell’ordinanza che la Protezione civile ha già predisposto per prorogare il finanziamento dei 4.000 posti nella rete SAI approvati nel settembre 2022 per l’accoglienza di famiglie ucraine e scaduti a fine anno.
Protesta Biffoni: «Siamo di fronte ad una situazione che è al limite del surreale. Non si comprende come sia possibile che un’ordinanza, che per sua natura ha carattere di urgenza, possa perdersi nei meandri del ministero dell’Economia».
Con la legge di bilancio 2023 il Dipartimento della protezione civile è stato autorizzato ad adottare ordinanze allo scopo di assicurare la prosecuzione delle iniziative per garantire la continuità della gestione emergenziale, che nella stessa legge viene prorogata al prossimo 3 marzo in coerenza con le disposizioni europee.
Ma intanto, prosegue il sindaco di Prato, «l’impegno dei Comuni, che presentano ad ogni bando progetti per numeri di posti molto più elevati rispetto a quelli messi a disposizione, non va mortificato. È grave che i Comuni siano lasciati in una terra di mezzo, senza conoscere le sorti dei propri progetti e di tutto ciò che ne consegue».
«In questa situazione – spiega ancora Biffoni – sono diversi gli aspetti da considerare. Innanzitutto l’esposizione dei Comuni. Da un punto di vista economico-finanziario le spese da loro sostenute a partire dal 31 dicembre non poggiano su alcun tipo di riferimento documentale, ma su rassicurazioni che ANCI, in accordo con Protezione civile e Interno, si è assunta il rischio di fornire. Ma siamo di fronte anche a un’inconcludenza che sta dando luogo a uno spreco di disponibilità. È chiaro, infatti, che l’incertezza della situazione impone prudenza e molti Comuni, che pure si erano detti disponibili ad accogliere, non sono stati in grado di attivare i posti, dato anche il poco tempo rimasto. Non dimentichiamoci che parliamo nella maggior parte dei casi di nuclei familiari, spesso con un gran numero di bambini. Noi il peso della responsabilità su queste persone lo sentiamo tutto».
Così, «chiediamo come mai il modo di garantire la prosecuzione delle altre forme di accoglienza sia stato trovato», mentre nell’incertezza è rimasto solo il SAI.
Report asilo 2022 Migrantes/ L’accoglienza dei rifugiati ucraini mese per meseNel report 2022 su Il diritto d’asilo della Fondazione Migrantes, l’analisi “Il sistema di accoglienza dopo vent’anni. Poche cose da celebrare e molte su cui intervenire” di Michele Rossi, coordinatore nazionale della rete Europasilo, ricostruisce mese per mese ciò che è accaduto in Italia nei confronti dei rifugiati ucraini e nel nostro sistema di accoglienza nel suo complesso. |
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