La cifra è prevista dalla legge di bilancio 2020, approvata nel 2019, per il rimborso delle spese sostenute dai tutori di minori non accompagnati e dei permessi lavorativi retribuiti, ma manca ancora un decreto: indirizzata al governo una nota di sollecito della Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Concluso il progetto di monitoraggio nazionale sul sistema della tutela volontaria, on line i risultati di ricerca e approfondimento.
«La legge sui tutori volontari non solo ha permesso all’Italia di chiudere una procedura di infrazione europea, ma ha consentito di assicurare un’accoglienza adeguata ai minori stranieri non accompagnati con persone motivate e formate. C’è però ancora altro lavoro da fare: la presenza di tutori volontari non è uguale in tutte le regioni, né dappertutto viene loro riconosciuto a pieno il ruolo centrale che dovrebbero avere». Sono parole della Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti in occasione del webinar che in questi giorni ha presentato i risultati del progetto di monitoraggio e sostegno del sistema della tutela volontaria per minori stranieri non accompagnati promosso dalla stessa authority del Garante e finanziato con risorse del FAMI del ministero dell’Interno.
Garlatti ha anche ricordato di aver chiesto di recente al Governo, in una nota di sollecito, di sbloccare il milione di euro previsto dalla legge di bilancio 2020 (approvata nel ’19) per il rimborso delle spese sostenute dai tutori e dei permessi lavorativi retribuiti. «C’è un milione che ogni anno viene stanziato per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e che non può essere speso», spiega l’ufficio della Garante, perché manca un decreto.
Secondo le ultime cifre disponibili (purtroppo molto datate), alla fine di giugno 2019 i tutori volontari iscritti negli elenchi dei Tribunali per i minorenni erano 2.965.
Il progetto di monitoraggio del Garante ha permesso fra l’altro di individuare 44 pratiche interessanti a livello territoriale.
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