The Longest Run – di Marianna Economou – Documentario – 77′ – Grecia 2015
La tensione è palpabile nel rapporto di Jasim e Alsaleh con l’assistente sociale, con l’insegnante, con l’avvocato e soprattutto con le famiglie nei Paesi d’origine. Cruciali sono le telefonate ai genitori a “casa” (a Kobane, Siria e nel Nord dell’Iraq), nelle quali i ragazzi non sempre raccontano l’amara realtà che stanno vivendo, minimizzandola, e cercando al contrario di dare loro speranza.
È proprio nelle parole di consolazione alla madre in Siria che Alsaleh deve apparire adulto, capace di supportare a distanza la famiglia che ha investito risorse per farlo fuggire e che ora è priva di mezzi, sotto le bombe. Ma è in queste stesse parole che Alsaleh appare allo spettatore per ciò che è: un minorenne incapace di reggere contemporaneamente questa responsabilità e la situazione che sta vivendo in carcere, stritolato in un doppio confinamento.
Attraverso una narrazione come sospesa, la regista greca Marianna Economou ci restituisce la tragedia dei rifugiati che, molto spesso minorenni, erroneamente vengono individuati come trafficanti per essere stati messi al timone di una barca pena l’annegamento di tutti, o ingannati, minacciati con il sequestro dei documenti da parte dei veri trafficanti, che invece non si espongono alle autorità europee e continuano indisturbati il loro operato. Nessuno sa come e quando finirà questa “lunga corsa”.
The Longest Run è stato selezionato per gli European Film Awards 2016 e per i Greek Film Academy Awards 2016 e ha fatto parte della rassegna 2016 di “Crocevia di sguardi” del FIERI di Torino.
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