A un anno dalla promulgazione della legge “Zampa”, una nuova guida per i tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati. Nelle sue pagine, buone pratiche e una “bussola” per orientarsi fra burocrazia e procedure. Permesso di soggiorno, iscrizione al SSN e “giro di boa” dei 18 anni le criticità ancora diffuse nel Paese nonostante i passi avanti stabiliti dalla legge 47.
Come si presenta la richiesta di permesso di soggiorno per minore età? E la domanda d’asilo? Come si supporta il ragazzo nelle scelte per la sua accoglienza? E nella procedura per l’accertamento dell’età? Come si richiede l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, oppure un programma specifico per i MSNA vittime di tratta, o l’avvio delle “indagini familiari” per il ricongiungimento? E ancora: come si rappresenta il ragazzo nelle procedure per inserirlo a scuola o in un percorso di formazione? Come lo si sostiene nel delicato passaggio verso la maggiore età? Come lo si accompagna nelle procedure “giurisdizionali” che lo coinvolgono?
Risponde a tutte queste domande la nuova Guida per i tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati presentata da Save the Children Italia a un anno dalla promulgazione della legge 47/2017 “Zampa”. Tre le sezioni di questa pubblicazione concreta e “operativa”: “La figura del tutore volontario“, “Compiti e responsabilità” e “Buone pratiche di comportamento“.
Nei giorni scorsi, per favorire l’incontro fra i tutori e i minori Save the Children ha aperto ai tutori le porte dei suoi quattro centri a bassa soglia “CivicoZero” a Milano, Catania, Roma (in collaborazione con la Cooperativa CivicoZero) e a Torino (in collaborazione con il Comune).
Save the Children dispone inoltre di una helpline “Minori migranti” (lun.-ven. dalle 10.00 alle 17.00, numero verde 800 141016 o Lycamobile 351 2202016) alla quale i minori stranieri e tutti i cittadini interessati possono rivolgersi per ottenere informazioni.
Legge “Zampa” un anno dopo, fra entusiasmo e burocrazia
Come Vie di Fuga ha già segnalato nei mesi scorsi, sono già 4.000 gli italiani che si sono candidati come tutori volontari per minori non accompagnati secondo l’iter previsto dalla legge 47.
«L’entusiasmo e la partecipazione di così tanti cittadini, che si sono proposti volontariamente per fare da guida ad un minore straniero, dare preziosi consigli nelle scelte di vita quotidiana, supportarlo nelle vicissitudini burocratiche e stare al suo fianco nel percorso di integrazione nel nostro Paese, è uno degli aspetti più positivi e che meglio ha funzionato, insieme alla promozione dell’affido familiare, da quando è stata adottata la legge 47», ha detto Raffaela Milano, direttrice dei programmi italiani di Save the Children.
Tuttavia, l’ONG segnala che vari aspetti della legge devono ancora essere pienamente attuati. Ad esempio l’iscrizione al SSN molto spesso è ancora negata ai minori prima del rilascio del permesso di soggiorno, «al contrario di quanto previsto dalla legge».
Ancora, «diversi problemi sono stati rilevati anche rispetto al rilascio dello stesso permesso di soggiorno per minore età, sui cui la legge è intervenuta con il chiaro intento di semplificare le procedure e ridurre i tempi. In città come Palermo, Milano, Trapani, Roma, per esempio, questa semplificazione delle procedure non risulta ancora attuata».
Mentre in merito alla conversione del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni «continuano a esistere prassi che non rispettano quanto previsto dalla legge “Zampa”, la quale prevede di agevolare questo passaggio in particolare quando il percorso del minore rischia di essere bruscamente interrotto solo a causa di lungaggini burocratiche, che in molti casi, dipendono dal parere ministeriale necessario ai fini della conversione».
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