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Rifugiati ucraini: proroga per il sostentamento, i risultati del monitoraggio UNHCR-InterSOS

Gli ucraini fuggiti dalla guerra e in sistemazione autonoma possono presentare domanda per il sostentamento trimestrale fino al prossimo 3 marzo. Intanto, da un monitoraggio socio-demografico UNHCR-INTERSOS emerge che l’86% dei nuclei familiari di questi rifugiati valuta oggi la propria permanenza in Italia di lunga o media durata.

(Foto Ministero dell’Interno 2022).

 

La legge di bilancio 2023 ha prorogato fino al prossimo 3 marzo la possibilità, per gli ucraini fuggiti in Italia dalla guerra, di chiedere il contributo di sostentamento trimestrale. Questa scadenza è stata resa possibile dalla proroga allo stesso 3 marzo dello stato di emergenza deliberato il 28 febbraio 2022 per assicurare nel nostro Paese soccorso e assistenza alla popolazione ucraina.

Come ricorda in una nota la Protezione civile, «il contributo – riconosciuto per massimo di tre mesi a partire dalla data riportata sulla ricevuta di presentazione della domanda di permesso di soggiorno e nel limite della vigenza dello stato di emergenza – è di 300 euro al mese per adulto. Al genitore di figli minorenni è riconosciuta una integrazione di 150 euro al mese per ciascun minore. Per ottenere una quota mensile del contributo è necessario essere, o essere stato, in autonoma sistemazione (non assistito in strutture finanziate dallo Stato italiano) per almeno dieci giorni nell’arco del mese».

A partire dal 3 marzo 2022 e fino allo scorso 13 gennaio (ultima data disponibile, fonte Protezione civile) sono entrati in Italia in fuga dalla guerra ben 173.645 cittadini ucraini. Allo scorso 27 gennaio le richieste di protezione temporanea ammontavano a 169.83. Allo scorso 1° febbraio, invece, le richieste e conferme del sostentamento erano 129.860.

Ucraini fuggiti dopo il 22 febbraio 2022: l'”identikit” di UNHCR e INTERSOS

Fra novembre e dicembre 2022 l’UNHCR e INTERSOS, con la collaborazione della Protezione civile, hanno realizzato un monitoraggio socio-demografico e di prospettive sulle persone fuggite in Italia dall’Ucraina dopo il 22 febbraio dello scorso anno. 

  • Sono state raggiunte e “profilate” 1.531 persone (930 adulti e 601 minori) di 667 nuclei familiari, soprattutto a Roma, Milano e Napoli. E’ di cittadinanza ucraina il 98% delle persone.
  • Il 51% delle persone sono donne, il 39% minori e solo il 10% uomini.
  • L’alloggio di gran lunga prevalente è un CAS, 405 persone sul totale di 1.531, seguito da un hotel gestito dalla Protezione civile, 260, da una sistemazione indipendente, 252, da un progetto della rete SAI, 218, dall’ospitalità di amici, 126, da una famiglia italiana fuori dello schema governativo ad hoc, 92, da un membro della famiglia che si trovava già in Italia, 111 e infine da una famiglia italiana nel programma governativo, solo 67.
  • Il 39% dei nuclei includono almeno una persona con vulnerabilità.
  • ll 72% degli adulti ha una formazione universitaria.
  • L’86% dei nuclei valuta la propria permanenza in Italia di lunga o media durata. 
  • Il 63% degli adulti in età lavorativa cerca un impiego in Italia. 
  • Il 21% dei minori in età scolastica non frequenta la scuola italiana. 

Tutti i dati raccolti dal monitoraggio sono disponibili su questa piattaforma on line.

 

 

 

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