In anni di progetti di biodiversità, di colture biologiche e di orti urbani a Roma ne è spuntato uno su un tetto molto speciale, quello dell’Auditorium Casa della Musica e che fra i suoi frequentatori, fruitori e destinatari ha un gruppo di rifugiati.
Tiene le fila del progetto l’associazione Valerio De Simoni, nata nel 2011 per volere della madre di Valerio, Vittoria Pasquini, in seguito alla prematura scomparsa del figlio avvenuta in Malawi durante un viaggio, attraverso tre continenti, destinato a battere il primato mondiale di percorrenza su veicoli “four wheeler” e a raccogliere fondi per Oxfam Australia a favore di due villaggi africani.
L’associazione, con sedi a Roma e a Sidney, promuove l’ambientalismo, la solidarietà, la convivenza fra culture diverse e agisce con progetti concreti a supporto e sostegno di giovani rifugiati, soprattutto minori, in condizioni disagiate e privi di assistenza.
Sul sito www.valeriodesimoni.org si legge che “l’Associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, beneficenza e tutela dei diritti civili, in favore delle persone in situazione di svantaggio ed in particolare in favore di cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari in condizioni economiche disagiate; il tutto sia in territorio nazionale che all’estero.“
Fra i progetti realizzati c’è appunto l’orto romano che è diventato un punto di riferimento per gli abitanti e le scuole del quartiere. Visitabile in orario di apertura del Parco della Musica (tutti i giorni, dalle 11 alle 18), è suddiviso in sei grandi aiuole di terra, anch’essa biologica, nella quale sono stati piantati ortaggi e una grande varietà di piante aromatiche.
Oltre all’orto vi è un altro progetto dell’Associazione legato ai giovani rifugiati ed è quello dell’insegnamento dell’italiano in collaborazione con la scuola Penny Wirton. Per saperne di più basta visitare la pagina web dell’Associazione Valerio De Simoni.
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