Eurostat e Unhcr aggiornano i dati delle richieste d’asilo nell’Unione europea e nei 44 “Paesi industrializzati”. Nel territorio dell’Ue la Siria è il quarto Paese per numero di richiedenti: 3.810 nel solo secondo trimestre 2012; ma nei Paesi vicini i rifugiati siriani sono già 358.000.
Nel secondo trimestre 2012 sono state presentate nell’Unione europea 69.930 richieste d’asilo, in lieve crescita (+ 1%) rispetto al primo trimestre ma in netta flessione rispetto al secondo trimestre 2011 (-10%). In Italia il secondo trimestre 2012 ha visto 3.370 richieste, oltre il 50% in più rispetto al primo (quando le richieste d’asilo erano state 2.215); ma nello stesso periodo le richieste presentate in altri Paesi sono state ancora una volta molto più numerose: in Francia ad esempio 13.750 (per quanto in flessione del 7% rispetto al primo trimestre), in Germania 12.800 (-10%), in Belgio 6.760 (-8%), nel Regno Unito 6.415 (in lieve aumento, +1%) e in Svezia 8.790 (+ 16%).
In Italia le nazionalità di richiedenti più rappresentate nell’ultimo trimestre sono nell’ordine il Pakistan, il Senegal, la Nigeria, la Tunisia e il Ghana.
In questi dati pubblicati oggi da Eurostat (Data in Focus 12/2012), fra le nazionalità d’origine dei richiedenti asilo la Siria si colloca ormai al quarto posto, con 3.810 richieste d’asilo nel solo secondo trimestre 2012: +42% rispetto al primo trimestre, anche se proprio oggi l’Unhcr ha ricordato che i Paesi della macro-regione attorno al Paese vicino-orientale hanno già nei loro confini 358.000 rifugiati siriani, quasi cento volte tanto.
Sempre l’Unhcr ha pubblicato il consueto aggiornamento semestrale sulle richieste d’asilo nei “Paesi industrializzati”. Nei primi sei mesi di questo 2012 nei 44 Paesi presi in esame sono state presentate 212.600 richieste d’asilo: la tendenza è in lieve aumento, +1%, rispetto al primo semestre 2011. A livello di macro-regioni, al calo registrato in tutto il continente Europa (-4% fra primo semestre 2011 e primo semestre 2012) fanno riscontro i forti aumenti registrati nelle “regioni” Nord Europa, +21% e Centro Europa, + 57%, ma anche nelle macro-regioni Nordamerica, +11% e, sia pure con cifre assolute molto più ridotte, in Australia-Nuova Zelanda, +57%, e Giappone-Corea, +39%.
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!