Contro ogni banalizzazione, la consapevolezza sulla complessità del “mondo” dell’accoglienza di rifugiati e migranti ha iniziato a farsi strada, uscendo dalle analisi e dalle denunce del non profit e dall’informazione confinata nei media di settore. Il recente intervento del card. Bassetti: “Il nostro Paese ha bisogno di un sistema di accoglienza integrato e diffuso, non di ghetti o parcheggi”.
Si fa presto a dire accoglienza: un “mondo” complesso, articolato e stratificato, nel nostro Paese, ma anche, negli ultimi anni, banalizzato (in uno spesso generico “dibattito” tra “accoglienza sì” e “accoglienza no”) e umiliato in blocco (ricordiamo lo slogan governativo ad alzo zero «la mangiatoia è finita», fra 2018 e 2019?).
Però, a poco a poco, certi “dettagli” hanno iniziato a farsi strada, uscendo finalmente dalle analisi e dalle denunce del non profit e dall’informazione confinata nei media di settore.
Ecco ad esempio ciò che ha detto in questi giorni il card. Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, nel suo intervento a un incontro organizzato dall’Ente Nazionale del Microcredito nella Sala Koch di Palazzo Madama: «Il vero problema oggi non è il numero dei migranti, che negli ultimi anni non cresce più, ma la “cattiva accoglienza”, che fornisce sì un tetto e del cibo, ma solo quelli, senza favorire l’incontro con il territorio e senza prevedere almeno una qualche forma d’integrazione, come ad esempio corsi di lingua, corsi professionali ecc. In tal modo, all’uscita da questa accoglienza “povera”, i migranti, privi di strumenti per orientarsi nella società, vengono di fatto sospinti verso la marginalità e l’irregolarità, che alimentano la paura e l’ostilità da parte di molti cittadini italiani».
Ancora, per Bassetti «il vero problema» sono i 600-700 mila “irregolari” e gli immigrati con un permesso di soggiorno che non sarà rinnovato, anche se sono stati capaci di trovarsi un lavoro regolare: una folla di persone a rischio, ancora una volta, di marginalità e di cadere facile preda di criminalità e sfruttamento.
«Come Chiesa – ha affermato il presidente della CEI – auspichiamo che si possa trovare presto una soluzione più appropriata e più equa, tenendo conto delle convenzioni internazionali, del rispetto dei diritti umani e delle chiare indicazioni date dal Presidente della Repubblica. Ma, soprattutto, crediamo nella necessità di ridare al nostro Paese un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti: non devono esistere parcheggi o ghetti».
In chiusura del suo intervento, intitolato Promuovere e integrare, Bassetti ha invitato, fra l’altro, «ad ascoltare e a dare risalto alle esperienze positive che hanno saputo accompagnare i migranti in una maniera non assistenziale», mettendoli in grado di collaborare alla crescita del Paese.
Allegato
L’intervento completo del card. Bassetti (22 gennaio 2020, Senato, file .pdf)
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