Secondo una stima dell’Ismu, il costo dell’accoglienza in Italia per 60 mila migranti e richiedenti asilo è di circa 11 euro pro capite in un anno. L’operazione Mare Nostrum invece è costata meno di due euro pro capite.
L’operazione Mare Nostrum? Con 114 milioni di euro e un anno di durata (ottobre 2013-ottobre 2014) la missione di soccorso è costata agli italiani meno di due euro pro capite, per essere più precisi un euro e 90 centesimi. «I costi si sono ridotti a mezzo euro – ma rimborsato dall’Unione Europea – con Triton, che d’altra parte lascia le operazioni di salvataggio alla bontà e imperizia delle navi mercantili».
La fonte di questi dati è una sintetica nota statistica della fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità).
Quanto alle successive reti di accoglienza, l’Ismu, ipotizzando in media una spesa di 35-40 euro al giorno (Iva inclusa) per 60 mila migranti, stima per l’Italia circa 11 euro pro capite annui, «destinati per circa il 94% a operatori sociali e fornitori di servizi (vitto e alloggio in primis) e per circa il 6%, ovvero meno di un euro, ai migranti stessi». Un obbligo di civiltà assolto con 11 euro: una decina di caffè al banco, in un anno.
La fondazione Ismu fornisce anche i costi europei previsti per il piano di parziale ricollocamento per 40 mila migranti da Italia e Grecia proposto in aprile dall’Agenda europea sulla migrazione: 240 milioni di euro, cioè 6.000 euro per migrante «in costi di gestione e spostamenti».
Come è noto, questo totale di 40 mila richiedenti asilo coprirebbe appena un nono dei 360 mila “sbarchi” che oggi si prevedono in tutto fra Grecia e Italia nell’anno. E si è ulteriormente diluito negli “impegni” al ribasso del Consiglio europeo dello scorso 20 luglio (per saperne di più cliccare qui e qui).
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