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Già oltre 3.000 i candidati tutori: “Tanti… ma ancora pochi”

Sono ormai oltre 3.000 i candidati al servizio di tutore volontario. Nella maggior parte delle regioni  sono già stati realizzati i primi corsi. Ma oggi «è fondamentale che l’attività formativa venga completata quanto prima e che si proceda in tempi brevi alle nomine dei tutori da parte dei Tribunali per i Minorenni».

Oggi sono più di 3.000 in tutta Italia i cittadini che si sono resi disponibili ad assumere l’incarico di tutore di minori non accompagnati. Per loro, ha reso noto l’ufficio del Garante nazionale per l’infanzia, nella maggior parte delle regioni  sono già stati realizzati i corsi per prepararli a questo compito.

La sola Autorità garante nazionale, attraverso i cinque corsi organizzati “in supplenza” per quattro regioni (Toscana, Abruzzo, Molise e Sardegna) fra ottobre e dicembre 2017,  ha formato 174 aspiranti tutori. Quasi tutti, 165, hanno confermato la disponibilità a essere iscritti negli appositi elenchi regionali.

A metà dicembre la Garante nazionale Filomena Albano ha consegnato al Tribunale per i minorenni di Firenze l’elenco dei primi 47 aspiranti tutori formati in Toscana.

Attorno al 20 dello scorso gennaio, invece, nella quattro regioni erano 372 gli aspiranti tutori ancora in attesa di formazione: una sessantina in Abruzzo, più di 20 in Molise, un centinaio in Sardegna e quasi 200 in Toscana. Nuovi corsi stanno per svolgersi o si svolgeranno in queste e nelle prossime settimane all’Aquila (9-12 febbraio), Campobasso (23-26 febbraio) e Sassari (9-12 marzo).

“Comunità locali, tocca (anche) a voi!”

Foto Consiglio regionale della Lombardia 2018.

A gennaio sono stati consegnati a Roma gli attestati di partecipazione relativi ai primi corsi di formazione tutori del Lazio, ai quali nei mesi precedenti hanno partecipato 170 candidati. Tali corsi sono stati organizzati dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione in collaborazione con l’Istituto di studi giuridici A.C. Jemolo. Questa fase formativa si è conclusa con la sottoscrizione, da parte degli aspiranti tutori, della richiesta di iscrizione nell’Elenco dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati (MSNA) curato dal Tribunale per i minorenni di Roma.

Le domande selezionate dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lombardia, in seguito al bando del luglio 2017, sono 253: in gran parte si tratta di donne, in età compresa tra i 41 e i 55 anni, laureate. La maggior parte degli aspiranti tutori vive a Milano, seguono poi le province di Bergamo e Monza-Brianza. La serie dei primi percorsi di formazione, organizzati a Milano e a Brescia in collaborazione con la Città Metropolitana di Milano, è iniziata a gennaio e si concluderà verso la fine di marzo.

In Emilia-Romagna a dicembre erano quasi 200 i cittadini interessati a diventare tutori. «Ancora troppo pochi – commentava la Garante regionale infanzia Clede Maria Garavini – a fronte dei 1.045 minori ospitati in regione. Deve esserci un ruolo attivo delle comunità locali. La comunità tutta è chiamata a misurarsi con l’arrivo di questi adolescenti che stanno impegnando e sfidando le nostre possibilità, le nostre capacità di fornire risposte e di fornirle nel modo più appropriato possibile».

“…Ma adesso le nomine in tempi brevi”

Quanto al Piemonte, a fine ottobre 2017 le persone che avevano inviato la loro candidatura alla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza erano 500, a fronte, di nuovo, di un migliaio di MSNA presenti sul territorio.

Nelle Marche, invece, sono state più di 100 le adesioni all’”avviso” emesso nel luglio 2017 dall'”Ombudsman” regionale per i «diritti degli adulti e dei bambini».

Sono ormai passati molti mesi dal varo dell'”operazione tutori”. Così oggi «è fondamentale – come ha osservato la Garante nazionale – che l’attività formativa venga completata quanto prima in tutto il territorio nazionale e che si proceda in tempi brevi alle nomine dei tutori da parte dei Tribunali per i minorenni».

Nel 2017 sono sbarcati in Italia 15.731 MSNA. E altri 407 ne sono arrivati nel gennaio di quest’anno.

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