Ancora una volta stiamo per “celebrare” la Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno. Ma ancora una volta ci ritroviamo a enumerare dati disastrosi, perché secondo il rapporto Global Trends 2023 dell’UNHCR il totale delle persone in fuga potrebbe aver superato i 120 milioni.
20 giugno 2024: ancora una volta si “celebrerà” la Giornata mondiale del rifugiato, l’appuntamento annuale, come ricorda l’UNHCR, «voluto dalle Nazioni Unite per riconoscere la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani». Ma ancora una volta ci si ritrova a enumerare dati disastrosi, perché il totale di queste persone in fuga cresce ininterrottamente da 12 anni.
Alla fine del 2023 erano 117,3 milioni le persone in situazione di sradicamento forzato a livello globale tra rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e “altre persone con necessità di protezione internazionale“: 8,8 milioni in più rispetto alla fine del 2022. Ma secondo le stime dell’UNHCR, che nei giorni scorsi ha pubblicato il rapporto Global Trends: forced displacement in 2023, questo totale nei primi quattro mesi del ’24 ha continuato ad aumentare, e probabilmente ha già superato i 120 milioni.
Il mondo delle emergenze
«L’anno scorso l’UNHCR ha risposto a un numero in netta crescita di crisi umanitarie nuove o in peggioramento – denuncia l’Agenzia ONU per i rifugiati -, dichiarando 43 emergenze in 29 Paesi: il più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi dieci anni, quadruplicato nell’arco di un solo triennio. Un fattore chiave che ha fatto lievitare il numero di persone costrette alla fuga è stato il devastante conflitto in Sudan: dall’aprile 2023 sono stati registrati più di 7,1 milioni di nuovi sfollati nel Paese, con altri 1,9 milioni in fuga oltre i confini. Alla fine del 2023 un totale di 10,8 milioni di sudanesi era sradicato dalle proprie abitazioni».
Ma anche «nella Repubblica Democratica del Congo e in Mianmar milioni di persone sono state costrette alla fuga a causa di feroci combattimenti». E ancora: «L’UNRWA stima che alla fine dello scorso anno la catastrofica violenza nella Striscia di Gaza avesse causato 1,7 milioni di sfollati (il 75% della popolazione), mentre alcuni rifugiati palestinesi erano già dovuti fuggire più volte». E tuttavia la più grande “crisi da rifugiati” rimane quella di Siria, con 13,8 milioni di persone costrette alla fuga.
L’Iran (3,8 milioni), la Turchia (3,3 milioni), la Colombia (2,9 milioni), la Germania (2,6 milioni) e il Pakistan (due milioni) ospitano le popolazioni di rifugiati più numerose. Quasi tutti i rifugiati ospitati in Iran e Pakistan sono afghani e quasi tutti i rifugiati in Turchia sono siriani. Ancora una volta, «nonostante le percezioni il rapporto Global Trends ci dice che la stragrande maggioranza dei rifugiati è ospitata in Paesi limitrofi a quelli della crisi che li ha coinvolti (69%) e il 75% risiede in Paesi a basso e medio reddito. I 45 Paesi meno sviluppati, che insieme rappresentano meno dell’1,4% del PIL globale, ospitano oltre il 21% di tutti i rifugiati a livello mondiale».
“Le soluzioni ci sono”
Afferma ancora l’UNHCR: «La comunità internazionale deve fare di più per intervenire sulle cause che costringono le persone alla fuga, con azioni di pace, interventi di sviluppo e stabilizzazione delle popolazioni nei Paesi di origine ed incremento delle misure di protezione lungo le rotte percorse dalle persone in fuga. Le soluzioni per i rifugiati nei Paesi di accoglienza sono complesse ma ci sono. Sono numerose le buone pratiche nel mondo per favorire l’inclusione dei rifugiati nelle comunità ospitanti: come il “Piano Shirika“, iniziativa importante del governo del Kenya che prevede che per i 600.000 rifugiati nel Paese, per lo più somali e sud-sudanesi, siano progressivamente adottate misure per includerli nelle comunità in si trovano a vivere».
I dati italianiAlla fine del 2023 si contavano in Italia circa 138.000 titolari di protezione internazionale e oltre 161.000 ucraini in protezione temporanea (per un totale di 299.000 persone in protezione), 147.000 richiedenti asilo e 3.000 persone apolidi (fonte UNHCR 2024). |
Allegato
Global Trends 2023, la versione integrale (file .pdf, 6 mbyte, in inglese)
Global Trends 2023, gli Annexes statistici (file .xlsx, 509 kbyte, in inglese)
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