«La situazione dei minori stranieri non accompagnati alle frontiere interne ed esterne dell’Italia è caratterizzata da varie pratiche illegittime e, di conseguenza, da violazioni dei loro diritti». Il punto su ciò che avviene ai nostri confini, frontiera per frontiera (da quella portuale con la Grecia a quella alpina con la Francia), in un nuovo rapporto dell’ASGI. Su questo argomento l’associazione “legge” criticamente anche il “nuovo” Patto UE su migrazione e asilo.
La rotta del Mediterraneo e il confine di terra con la Slovenia, ma non solo, perché ci sono anche la frontiera portuale con la Grecia e quella, ancora di terra, con la Francia (con annessa l'”emergenza” Ventimiglia): sono i confini esterni e interni dell’Unione Europea che oggi chiamano in causa l’Italia, i Paesi confinanti e le istituzioni comunitarie su un terreno particolarmente preoccupante e delicato, quello dei minori non accompagnati.
«Il quadro normativo italiano in materia di tutela e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è particolarmente avanzato e in linea con il principio del superiore interesse del minore, un principio cardine che deve guidare tutte le procedure che coinvolgono gli under 18 – afferma un nuovo rapporto dell’ASGI appena pubblicato -. Tuttavia la situazione dei minori stranieri alle frontiere interne ed esterne dell’Italia è caratterizzata da varie pratiche illegittime e, di conseguenza, da violazioni dei loro diritti».
Oltre a fare il punto su ciò che avviene frontiera per frontiera la relazione, dal titolo Unaccompanied minors: critical conditions at Italian external and internal borders, affronta le nuove proposte allegate al Patto europeo su migrazione e asilo presentato dalla Commissione UE nel settembre 2020.
«I negoziati sul Patto sono attualmente in corso ma è già evidente, come è stato ampiamente denunciato da varie realtà, che esso rischia di far compiere al sistema d’asilo europeo un ulteriore passo indietro. L’approvazione delle proposte legate al Patto rischia infatti di consolidare pratiche contrarie al miglior interesse dei minori non accompagnati (quali la detenzione e il respingimento illegittimo) già sperimentate alle frontiere di diversi Stati membri», fra cui proprio l’Italia.
Le raccomandazioni finali del rapporto sono rivolte sia ai Paesi membri interessati (Italia in primis ma non solo), sia all’UE, con proposte perché il “nuovo” Patto «rispetti gli standard internazionali ed europei sui diritti dei minori (in particolare la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) e non sia in contrasto con la legge italiana n. 46/2017 sulle misure di protezione per i minori non accompagnati».
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