Al dibattito nell’UE sul Patto su migrazione e asilo si è aggiunta in queste settimane anche la voce della COMECE, la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea, che in una dichiarazione del suo gruppo di lavoro su Migrazione e asilo ha chiesto di tener conto anche delle conseguenze della pandemia nelle negoziazioni per il nuovo Patto.
Soprattutto guardando al perdurare della pandemia di COVID-19, «che ha esacerbato la povertà, l’esclusione sociale e la stigmatizzazione dei migranti, dei richiedenti asilo e delle vittime della tratta di esseri umani», è necessario «un sistema sostenibile e umano di solidarietà e condivisione delle responsabilità che riconosca i vantaggi reciproci delle migrazioni e protegga i rifugiati».
Al dibattito sul nuovo Patto su migrazione e asilo si è aggiunta in queste settimane anche la voce della COMECE, la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea, che in una dichiarazione del suo gruppo di lavoro su Migrazione e asilo ha chiesto all’Unione e ai suoi governi di tener conto anche delle conseguenze della pandemia nelle negoziazioni per il nuovo Patto.
Dopo aver analizzato la proposta diffusa dalla Commissione UE a fine settembre 2020, il gruppo di lavoro della COMECE esprime le proprie preoccupazioni circa l’efficacia del Patto nell’alleviare la difficile situazione in cui si trovano migranti e rifugiati, aggravata proprio dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo.
Pur riconoscendo gli sforzi della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen per definire un meccanismo di gestione della migrazione equo e “prevedibile”, la COMECE esorta tutti gli attori del negoziato a promuovere un contesto accogliente e un approccio equo e giusto a tutti coloro che ne hanno necessità.
Il documento della COMECE propone, tra l’altro, una serie di raccomandazioni concrete per un meccanismo di solidarietà multilivello, per relazioni esterne basate sulla reciprocità e su partenariati equi e per una gestione integrata delle frontiere esterne.
Secondo il gruppo di lavoro Migrazione asilo dei Vescovi UE, l’obiettivo di fondo che non deve mai essere perso di vista è quello di proteggere e promuovere i diritti radicati nella dignità umana di tutte le persone e di tutte le famiglie che arrivano nel territorio dell’UE.
Solidarietà, relazioni & frontiere: dentro il documentoDopo una premessa, la dichiarazione del gruppo di lavoro su Migrazione e asilo della COMECE si articola in tre punti, ognuno corredato da una serie di raccomandazioni: Solidarietà (a livello nazionale, regionale e locale), Relazioni esterne (reciprocità e partnership internazionali) e Frontiere (apertura gratuita e gestione integrata). La dichiarazione integrale può essere scaricata qui in versione inglese, qui in versione francese e qui in versione spagnola. |
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