Oggi la Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha proposto di anticipare l’attuazione di due misure del Patto sulla migrazione e l’asilo (procedure “rapide” ed eccezioni sui Paesi “sicuri”) e di redigere una lista UE di Paesi di provenienza “sicuri”. Le proposte dovranno ora essere approvate dall’Europarlamento e dal Consiglio Europeo.
Procedura “rapida” per i Paesi con un tasso di riconoscimento del 20%. E via libera alle “eccezioni” sui Paesi “sicuri”. Oggi la Commissione Europea ha proposto di accelerare l’attuazione di alcuni punti del Patto sulla migrazione e l’asilo adottato nel 2024, ma la cui entrata in vigore è prevista solo per il giugno 2026.
Due elementi del regolamento Procedure sarebbero anticipati, afferma l’esecutivo dell’UE, per «aiutare gli Stati membri a trattare in modo più rapido ed efficiente le domande di asilo dei richiedenti le cui domande d’asilo potrebbero essere infondate».
Se l’Europarlamento e il Consiglio approvassero la proposta, gli Stati membri potrebbero subito applicare la procedura di frontiera o una procedura accelerata alle persone che hanno lasciato Paesi i cui cittadini richiedenti protezione internazionale nell’UE ottengono protezione solo nel 20% dei casi, o meno.
Mentre i Paesi terzi considerati “sicuri” e i Paesi d’origine “sicuri” potrebbero essere designati con delle eccezioni, in modo da offrire «agli Stati membri maggiore flessibilità, escludendo regioni specifiche o categorie di individui chiaramente identificabili». Questa seconda anticipazione andrebbe a influire sulla legittimità delle liste di Paesi “sicuri” stilate da alcuni Paesi membri, fra cui l’Italia.
Paesi “sicuri”, verso l’elenco UE
Inoltre, la Commissione von der Leyen ha proposto di istituire un primo elenco UE di Paesi di origine “sicuri”. Qui, l’obiettivo è favorire «un’applicazione più uniforme del concetto, consentendo agli Stati membri di trattare le domande di asilo dei cittadini provenienti dai Paesi presenti nell’elenco con una procedura accelerata, qualora sia improbabile che le loro domande vengano accolte».
Secondo la Commissione, l’elenco dovrebbe comprendere Kossovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia, oltre ai Paesi candidati ad entrare nell’Unione, tranne i casi di «violenza indiscriminata in situazioni di conflitto, sanzioni adottate dal Consiglio nei confronti del Paese o un tasso di riconoscimento dei richiedenti asilo a livello UE superiore al 20%».
Collegamento
Proposta Commissione: il comunicato e i materiali (fonte Commissione Europea, 16 aprile 2025)
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