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“Rapporto accoglienza” del Viminale: il punto (con qualche considerazione a margine)

Dati aggiornati sull’argomento “sensibile” dei costi, le “Criticità” e  le “Proposte”… Il “Rapporto accoglienza” uscito ad ottobre è il primo del genere mai pubblicato dagli Interni in tema di migrazione e asilo. Ma il fatto che sia stato poco pubblicizzato sembra in linea con le attuali politiche ministeriali su migrazione e asilo: aperte a passi di riforma, e però sempre gestite dal “centro”, cercando di evitare polemiche ma anche in una sostanziale impermeabilità al dibattito con la società civile…

04_Esiti

Dinieghi a un preoccupante 51%, status di rifugiato al 5%, protezione sussidiaria al 16% e protezione umanitaria al 23%. Si aggiunge un 4% di “irreperibili” e si ottiene il quadro degli esiti delle 46.490 domande d’asilo esaminate dalle commissioni territoriali italiane in questo 2015, fino al 9 ottobre. Sono dati certificati dal Rapporto sull’accoglienza di rifugiati e migranti in Italia realizzato su iniziativa del ministero dell’Interno. Nel 2013 la percentuale dei dinieghi era stata solo del 29%, nel 2014 del 37%.

Accoglienza: i grandi dati

05_Accoglienza_10_ottobreSempre alla prima decade di ottobre, sono ospiti del sistema di accoglienza italiano per richiedenti asilo, rifugiati e migranti circa 99.000 persone. La grande maggioranza, il 72%, è accolta nelle strutture temporanee che fanno capo alle Prefetture. Sono solo 22 mila i posti nella rete SPRAR dei Comuni, quella che offre i servizi più specializzati e completi. Curiosamente (vedi la tabella qui sopra) il Rapporto del Viminale include nelle “accoglienze” anche i CIE, cioè i centri di “trattenimento” per l’identificazione e l’espulsione, con 464 “ospiti”.

L’ultimo periodo ha visto ridursi lo squilibrio fra le persone accolte nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord. La percentuale sul totale nazionale, infatti, è ormai la stessa in Sicilia e in Lombardia (13%), mentre ancora alla fine del 2014 si registrava un forte squilibrio, con il 22% in Sicilia e appena l’8% in Lombardia.

06_Accoglienza_Regioni_10_ottobre_2015Invece, per quanto riguarda l’accoglienza nella rete SPRAR (cioè i progetti degli enti locali che accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi per l’asilo gestito dal ministero dell’Interno), il dato più significativo è che «rispetto agli anni precedenti è diminuito in maniera significativa il peso percentuale dei rifugiati, a favore dell’incidenza dei richiedenti protezione internazionale».

Già nel 2014, infatti,  i richiedenti asilo rappresentavano ormai il 61% dei beneficiari (contro il 30% di due anni prima, nel 2012, a fronte del 70% di beneficiari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria o umanitaria).

Qualche considerazione a margine

Il Rapporto sull’accoglienza, uscito a ottobre, tutto sommato è stato poco pubblicizzato. La sua versione integrale ad oggi non è disponibile nella ricca sezione “Dati e statistiche” del ministero dell’Interno (che pubblica cifre su argomenti disparati, dall’immigrazione all’asilo, dalla lotta alla mafia alla sicurezza, ai report dell’“Osservatorio nazionale sui furti di rame”…).

Sulla sezione “Immigrazione asilo” del Viminale un comunicato si limita a dare notizia della presentazione, con qualche dato di sintesi. Non è nemmeno nelle “Statistiche” del dipartimento Libertà civili e immigrazione, ma solo fra le sue “Pubblicazioni”.

Peccato, diciamo noi. Perché è il primo rapporto di questo tipo su accoglienza e asilo mai pubblicato dagli Interni: affidato a un gruppo di esperti in parte indipendenti dal Ministero, non si nasconde tutta una serie di “Criticità” (pp. 94-95, anche se ignora del tutto la problematicità dei nuovi hotspot), si cimenta con l’argomento “sensibile” dei costi, avanza “Proposte” (pp. 95-100), presenta autentiche buone pratiche.

Ma alla fine, evidentemente, al Viminale hanno deciso che in giro meno si legge la versione integrale del Rapporto, meglio è. Del resto è una scelta che sembra in linea con le attuali politiche ministeriali su migrazione e asilo: aperte a passi di riforma, e però sempre gestite dal “centro”, cercando di evitare polemiche ma anche in una sostanziale impermeabilità al dibattito con la società civile.

Allegato

Il Rapporto sull’accoglienza di rifugiati e migranti in Italia (file .pdf 5 mbyte)

Collegamenti

Rapporto sull’accoglienza: la presentazione al Viminale…

… e un commento di Melting Pot Europa (ottobre 2015)

 

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