In settimane cruciali per la riforma del regolamento Dublino III, un’iniziativa europea perché il nuovo regolamento dia la possibilità di ridurre il numero di minori non accompagnati persi di vista dai servizi di accoglienza.
Sono migliaia i minori stranieri non accompagnati (MSNA) che abbandonano l’accoglienza ogni anno nei paesi UE: 10 mila nel 2015, mentre nella sola Italia alla fine del 2016 ne risultavano “irreperibili” oltre 6.500.
Una delle ragioni principali è proprio il gran numero di MSNA che arrivano in Italia e in Grecia e fanno di tutto per raggiungere altri Paesi membri dove hanno dei familiari o sperano di trovare migliori opportunità di integrazione.
Ma le proposte di riforma del regolamento Dublino III oggi sui tavoli europei stanno costruendo meccanismi per scoraggiare questi “movimenti secondari” dei MSNA che non hanno familiari o parenti nei Paesi UE: a questi minori si applicherebbero essenzialmente le stesse norme previste per gli adulti, cioè il rinvio verso il Paese di primo ingresso o verso quello che è stato loro destinato in relocation.
Questo meccanismo aumenterebbe il numero di MSNA che l’Italia deve collocare nel proprio sistema di accoglienza, aggravando l’attuale insufficienza di posti. Inoltre aumenterebbe il numero di minori che cercano di non farsi identificare e di restare “invisibili” (i cosiddetti “missing children“), allontanandosi dalle strutture di accoglienza, non solo nel nostro Paese. E, in definitiva, sarebbe la causa di una grave riduzione della tutela di questi ragazzi.
L’ASGI ha messo a punto un documento di analisi e di proposta su questi rischi. Nel dettaglio, le proposte suggeriscono precisi emendamenti sia al testo di riforma del Dublino III proposto dalla Commissione UE, sia alla “proposta di relazione” presentata nella Commissione Libertà civili del Parlamento europeo.
In sintesi gli emendamenti mirano a tre obiettivi: 1) il rispetto del superiore interesse del minore prescritto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e dalla Convenzione ONU sui diritti dei minori, 2) la diminuzione dei minori persi di vista dai servizi nei “movimenti secondari”, e 3) una più equa suddivisione delle responsabilità nella gestione delle richieste d’asilo dei MSNA fra gli Stati membri dell’Unione.
Le organizzazioni italiane ed europee che condividono il documento (v. qui sotto in allegato) sono invitate a comunicare la loro adesione entro il 31 agosto, adoperando il recapito mail: childrights@asgi.it. Lo stesso canale può essere adoperato, sempre da parte delle organizzazioni, per l’invio di commenti e osservazioni.
A settembre il documento sarà proposto agli europarlamentari della LIBE e ai referenti della Commissione e del Consiglio europeo.
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