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Archivio Tag: Etiopia

Eritrea

Popolazione: 3.684.000 ab. (stime 2022) Aspettativa di vita alla nascita: 62.8 (Fonte UNDP) Superficie: 117.600 km² (Fonte UNData 2014) Rifugiati all’estero: 507.267 rifugiati (fonte ISPI, Caritas italiana 2019) Indice salute materno-infantile: 152a su 178 (Fonte Save the Children 2014) Teatro di molteplici conflitti, l’Eritrea è un Paese isolato che sta lentamente perdendo più generazioni di giovani, tutti in fuga verso terre dove i diritti umani siano una reale possibilità. Il popolo eritreo è circondato da anni da un silenzio mediatico tanto da meritarsi l’appellativo ‘i dimenticati della terra’.

Etiopia

* di Mirtha Sozzi e Marco Anselmi Popolazione:39.148.162 Capitale: Addis Abeba L’Etiopia è uno stato dell’Africa orientale. L’identità culturale e religiosa dell’Etiopia ha origini millenarie tanto da essere considerata il più antico stato africano ad essersi formato. Ha sempre mantenuto l’indipendenza fatta eccezione del periodo del colonialismo italiano negli anni della seconda Guerra Mondiale. L’Etiopia, formalmente, è una Repubblica Federale suddivisa in 9 regioni e due Città autonome. 1 Addis Abeba – Città autonoma-, 2 Afar, 3 Amhara, 4 Benishangul- Gumuz, 5 Dire Daua- Città autonoma-, 6 Gambela, 7 Harar- enclave-, 8 Oromia, 9 Somali, 10 Popoli del Sud, 11 Tigrè. Tipo di governo e politica recente L’Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (EPRDF) è il principale partito politico del Paese che guidò l’Etiopia nella liberazione dalla dittatura del Generale Menghistu Haile Mariam e che organizzò le prime elezioni libere nel 1994. Le prime elezioni libere per la nomina del parlamento furono boicottate da molti partiti minori e vinte con presunti brogli elettorali dall’Eprdf. L’Etiopia è, almeno formalmente, una Repubblica Federale Democratica. L’attuale Presidente della Repubblica e Capo dello Stato è Mulatu Teshome nominato nel 2013 e successore di Girma Wolde-Giorgis, che era stato in carica dal 2001 al 2013 con un ruolo per lo più di rappresentanza, perché in Etiopia il controllo politico vero e proprio è affidato alla figura del Primo Ministro e Capo del Governo. Nella storia etiope recente questo ruolo è stato per lungo tempo occupato da Meles Zenawi in carica dal 1995 fino al 20 agosto

Corridoi universitari per gli studenti rifugiati in Etiopia: 20 posti nel progetto UNICORE 2.0

  Scadono il 20 maggio i termini per le candidature al progetto di corridoi universitari UNICORE 2.0 promosso da 10 Università italiane. Il bando per i corsi che inizieranno nel prossimo settembre è aperto a 20 rifugiati che vivono in Etiopia e desiderano proseguire i loro studi di istruzione superiore in Italia.

Corridoi universitari per gli studenti rifugiati in Etiopia: 20 posti nel progetto UNICORE 2.0

Scadono il 20 maggio i termini per le candidature al progetto di corridoi universitari UNICORE 2.0, promosso da dieci Università italiane.

Corridoi universitari: in cinque dall’Eritrea a Bologna

Sono arrivati a Bologna a settembre cinque studenti eritrei rifugiati: perfezioneranno i loro studi nell’Ateneo della città grazie al progetto UNI-CO-RE (Corridoi universitari per rifugiati). Il sostegno dell’UNHCR, la testimonianza video di uno dei cinque giovani.

Passano da Bologna i “corridoi universitari” per gli studenti rifugiati

Università di Bologna, UNHCR e altri partner hanno sottoscritto l’accordo per la selezione di cinque studenti rifugiati che si sono laureati in Etiopia e desiderano continuare a studiare in Italia. Grazie ai “corridoi universitari”, questi giovani potranno ottenere borse di studio per un corso di laurea nell’ateneo emiliano, con servizi di supporto amministrativo e logistico e percorsi di integrazione nella vita universitaria locale.

“Eritreo di madre etiope? Vita impossibile, non solo in Eritrea…”

“Mi chiamo G., sono nato ad Addis Abeba, in ETIOPIA, nei PRIMI ANNI ‘80. Mio padre è eritreo, mia madre etiope e io ho entrambe le cittadinanze dalla nascita. Sono rifugiato politico, lo status mi è stato riconosciuto da una Commissione territoriale italiana. Io però non ho potuto fermarmi in Italia perché mancava non solo il lavoro, ma anche qualsiasi possibilità di futuro. Ora vivo a Malta e faccio il lavapiatti in un ristorante…”. “Ho vissuto in Etiopia fino al 1997, anno in cui il conflitto fra Etiopia ed Eritrea si è riacutizzato. Io e la mia famiglia, essendo per metà eritrei, siamo stati cacciati dal Paese e tutti i nostri beni sono stati espropriati. La polizia etiope ci ha prelevato di notte dalla nostra casa e deportato in Eritrea, ad Asmara, nel quartiere di Khwta. Noi ci siamo poi spostati nella città di Adena Fassit, dove siamo rimasti per tre mesi prima di andare ad Assab, dove viveva un mio cugino. Qui studiavo e lavoravo come gommista nell’officina di mio cugino”. “Mi hanno prelevato a scuola” “In Eritrea il servizio militare è obbligatorio e tutti i ragazzi vengono costretti ad arruolarsi nell’esercito quando compiono 18 anni o al termine della settima classe di scuola. Molti dichiarano un’età falsa, cercando così di evitare l’arruolamento forzato, ma spesso questo non funziona: succede che vengano denunciati dalle persone del loro stesso quartiere. Nel 2005 alcuni militari sono venuti a prelevarmi a scuola e mi hanno portato nel campo di addestramento militare di

Asmarina. Voci e volti di una eredità postcoloniale

* di Adele Manassero Asmarina – Alan Maglio e Medhin Paolos (regia) – Documentario – 69’ – in collaborazione con Docucity documentare la città  – Milano (Italia) 2015 “Siamo integrati da più di 50, 60 anni, già partendo dalla colonia, famosa colonia eritrea […] Ancora adesso viviamo nel limbo della sfiducia, della diversità, della differenza, pur avendo lavorato praticamente insieme, perché probabilmente senza di noi l’Italia non sarebbe quella che è oggi e noi non saremmo quello che siamo noi oggi alla fine, perché è il nostro Stato stesso“ (Elena, figlia di genitori eritrei, nata e cresciuta in Italia)

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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