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Ai confini: immagini e voci in transito sulla “rotta” del Nord Italia. Numeri in crescita ma istituzioni ormai assenti

Un “minidoc” di Medici senza frontiere documenta e denuncia la situazione dei migranti e dei rifugiati in transito sulle frontiere di terra italiane, da Trieste a Oulx in Valsusa, da Bolzano a Ventimiglia.  I numeri sono in crescita negli ultimi mesi, ma, rispetto al passato, la risposta delle istituzioni è ormai azzerata: l’accoglienza e l’assistenza sono lasciate ad attivisti e volontari. Per approfondire, un nuovo report di Medici per i diritti umani sulla Valsusa.

Ai confini – minidoc – 8′ 37″ – Italia 2021 – Immagini: V. Livieri e F. Volpi – Montaggio: B. Buldrassi – Produzione: MSF

«Sono mesi che MSF monitora la situazione umanitaria alle frontiere di terra italiane, da Ventimiglia a Bolzano, da Oulx a Trieste e Gorizia, dove i numeri dei migranti e dei rifugiati in arrivo sono ridotti rispetto ad alcuni anni fa, ma in crescita significativa negli ultimi mesi». 

Quella di Marco Bertotto, responsabile affari umanitari per Medici senza frontiere (MSF), è una delle voci che accompagnano le immagini di questo “minidoc” sulla situazione dei rifugiati e dei migranti in transito alle frontiere di ingresso dell’Italia orientale e a quelle “d’uscita” (il prima possibile, almeno per chi ce la fa) verso la Francia. Poco meno di nove minuti capaci di raccontare gruppi e famiglie iraniane, curde e afghane in salita su rischiosi e italianissimi cammini innevati che sanno di Bosnia, stazioni ferroviarie, il “di qua” e l'”oltre” del confine ligure stretto fra il mare e le montagne, il calore di case che offrono due giorni di sosta, e testimonianze di migranti, volontari, operatori, e ancora sofferenza, fatica, speranza

(Foto F. Volpi/MSF).

«Alle frontiere, anche quest’inverno, centinaia di migranti e rifugiati arrivano a piedi dalla rotta balcanica dopo aver subito violenze e condizioni di vita inimmaginabili o attraversano montagne innevate per raggiungere la Francia» e per esserne spesso respinti, ci ricorda MSF.

Non è una novità, purtroppo, ma  l’ONG questa volta è costretta ad aggiungere: «L’accoglienza, l’assistenza umanitaria e il supporto medico sono lasciati nelle mani degli attivisti e dei volontari, e l’attività delle istituzioni è ormai del tutto assente».

Collegamento

Abbandonati alle frontiere: MSF presenta il video Confini, con alcune richieste alle istituzioni

Allegato

Per saperne di più sulla “rotta” Nordovest delle Alpi: Medici per i diritti umani ha pubblicato oggi un nuovo report sulla situazione in Valsusa (file .pdf)

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