Prosegue a Torino il festival dell’accoglienza “E mi avete accolto”, promosso dalla Pastorale migranti dell’Arcidiocesi subalpina. A livello nazionale, invece, le celebrazioni ufficiali per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2022 (25 settembre) si svolgeranno in Sardegna.
Prosegue a Torino il festival dell’accoglienza “E mi avete accolto” promosso dalla Pastorale migranti dell’arcidiocesi subalpina. Fra le altre iniziative: mercoledì prossimo, 28 settembre, proiezione nel giardino della Pastorale del film Il legionario di Hleb Papou. Una produzione franco italiana, la pellicola racconta la vicenda di Daniel, unico poliziotto di origini africane nel Reparto mobile antisommossa della Capitale. A Daniel e alla sua squadra viene chiesto di sgomberare un edificio occupato da oltre 150 famiglie, ma tra queste vi è anche la sua. Presenterà il film Steve Della Casa, direttore artistico del Torino Film Festival.
Domenica 2 ottobre, vigilia della Giornata della memoria e dell’accoglienza, nata per ricordare le vittime delle migrazioni e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, sempre a Torino si terrà un flash mob in piazza Castello: «Segni e letture per restituire simbolicamente la dignità a queste vite che hanno vissuto di speranze interrotte». Il giorno dopo, invece, è in programma la presentazione del libro Le dannate del mare. Donne e frontiere del Mediterraneo (Ediz. Astarte). Interverrà a distanza l’autrice, Camille Schmoll, mentre Colette Meffire Njiasse, mediatrice interculturale e presidente dell’associazione Mosaico-Azioni per i rifugiati a Torino, offrirà la propria testimonianza su un periodo di volontariato fra le donne approdate a Lampedusa. Sede dell’incontro, il Polo del ‘900 in via del Carmine 14, sempre a Torino.
A livello nazionale, le celebrazioni ufficiali per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2022 (25 settembre) si svolgeranno in Sardegna. L’iniziativa è della Commissione CEI per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, che proprio in questa regione ha promosso, dal 29 agosto al 2 settembre ad Alghero, un corso di alta formazione sul tema “Costruire il futuro con” per tutti i direttori e collaboratori diocesani Migrantes d’Italia.
«Non c’è Paese, non c’è popolo che non sia in cammino – ricorda mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes -. Tra questi saranno ormai 90 milioni i richiedenti asilo e rifugiati al termine di quest’anno, anche in seguito alla tragica guerra in Ucraina, che ha costretto a lasciare le proprie città e le proprie case per mettersi in fuga oltre sei milioni e mezzo di persone, soprattutto donne e bambini. Sono le vittime, spesso dimenticate, di oltre 30 guerre, dei disastri ambientali, dei popoli alla fame. Sono le vittime della tratta, della violenza e di ogni forma di sfruttamento. Con loro siamo chiamati a rigenerare le città, l’Italia, l’Europa sempre più stanche, abitate da anziani, spopolate, coniugando i quattro verbi che caratterizzano le tappe del cammino delle persone e le soste: accogliere, tutelare, promuovere, integrare».
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