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Approfondimenti giuridici: verso il regime unico europeo

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La tappa fondamentale per la costituzione di un regime unico europeo in materia di asilo fu il Consiglio straordinario di Tampere (15 e 16 ottobre 1999), occasione in cui si decise di istituire “un regime europeo comune in materia di asilo, basato sull’applicazione della Convenzione di Ginevra in ogni sua componente, garantendo in tal modo che nessuno venga esposto nuovamente alla persecuzione, ossia mentenendo il principio di non refoulment”.

Qui vennero individuate due fasi per lo sviluppo del Sistema Comune Europeo di Asilo: la prima avente come scopo l’armonizzazione degli ordinamenti degli Stati membri sulla base di norme minime comuni e la seconda finalizzata alla realizzazione di alti standard comuni di protezione, una maggiore equità nel sistema di protezione dei rifugiati all’interno dell’UE e la garanzia di un più alto gradi di solidarietà tra gli Stati membri.

La prima fase si concluse nel 2005 con direttive che contenevano solo standard minimi di tutela e che consentirono agli Stati membri di mantenere politiche nazionali differenziate anche se con un orientamento comune.

La seconda fase invece venne completata con il Programma di Stoccolma (adottato in occasione del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2009) attraverso l’adozione dei seguenti strumenti normativi:

  • la Direttiva 2011/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011, recante norme sull’attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria;

  • la Direttiva 2013/33/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale;

  • la Direttiva 2013/32/CE recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale;

  • il Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide;

  • il Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, che istituisce l’”Eurodac” per il confronto delle impronte digitali per l’applicazione del regolamento suddetto e per le richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto, e che modifica il regolamento (UE) n. 1077/2011 che istituisce un’agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Il presente articolo ha tratto parte dei suoi contenuti dalla pubblicazione “Il diritto di asilo tra accoglienza e esclusione” Edizione dell’asino 2016. Tale pubblicazione è scaricabile  gratuitamente al seguente link (clicca qui)

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