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Il GrIS Piemonte: minori immigrati e sanità, nessuno ha avuto “troppo”

Nei giorni scorsi la Giunta regionale piemontese ha deliberato il diritto all’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale per i tutti i minori stranieri che vivono sul territorio della regione, anche se i loro genitori non sono in regola con le norme di soggiorno. Le puntualizzazioni del GrIS Piemonte.

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«Accogliamo con soddisfazione questo piccolo passo verso l’integrazione fin dalla prima infanzia». Ma detto questo, il GrIS Piemonte ritiene indispensabile aggiungere «alcune precisazioni in merito alla bontà della decisione, doverose prima che qualcuno dica che “gli immigrati hanno tutto, hanno avuto troppo”…».

Riassunto delle puntate precedenti. Nei giorni scorsi la Giunta regionale piemontese ha deliberato il diritto all’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale per i tutti i minori stranieri che vivono sul territorio della regione, anche se i loro genitori non sono in regola con le norme di soggiorno.

Ha subito commentato l’assessore regionale all’Immigrazione Monica Cerutti: «Tutti i bambini nati sul nostro territorio avranno la possibilità di scegliere di affidarsi a un pediatra evitando così il sovraccarico ai servizi emergenziali, tipo il Pronto soccorso, a cui erano obbligati a rivolgersi fino a ieri. Si tratta di una scelta che va nella direzione dell’inclusione, ma che inciderà positivamente anche sulla spesa sanitaria».

Gris_logoOra, ecco le precisazioni del GrIS (Gruppi immigrazione salute) del Piemonte. Uno: «Il minore non può mai essere considerato “irregolare” essendo comunque non espellibile (art. 19 T.U. Immigrazione, DL 286/1198 della legge italiana sull’immigrazione)».

Due: ogni bambino, indipendentemente dalla nazionalità e dalla regolarità del soggiorno, deve godere degli stessi diritti, compreso quello all’assistenza sanitaria (art. 35 del T.U. e art. 24 della Convenzione ONU per i diritti del fanciullo). In Italia si è così ritenuto «che il miglior modello assistenziale possibile sia quello offerto dal pediatra di famiglia. Escludere da tale opportunità i figli di immigrati irregolari era un grave atto di discriminazione».

E tre, l’iscrizione al “pediatra di libera scelta” risponde alle indicazioni nelle “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome italiane” approvate in Conferenza Stato-Regioni nel 2012 e già recepito, per quanto riguarda l’assistenza ai minori, in varie regioni, Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento.

Il GrIS Piemonte è un’unità territoriale della SIMM (Società italiana medicina delle migrazioni) nata, come già i GrIS delle altre regioni, per favorire la conoscenza e la collaborazione tra quanti – in ambito istituzionale e di volontariato – si impegnano a vario titolo per assicurare il diritto, l’accesso e la fruibilità all’assistenza sanitaria degli immigrati. Per contatti: gris.piemonte@simmweb.it

Collegamenti

La DGR 34-1198 del 16 marzo 2015 (file .pdf)

Per saperne di più (fonte SIMM, marzo 2015)

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